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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il raggiro / Varese

La truffa del bollo auto: come facevano a non pagarlo

Il raggiro scoperto dalla guardia di finanza di Varese. Quindici indagati

La chiamano "truffa del trapasso". Quindici persone sono indagate dalla guardia di finanza di Varese per compravendite irregolari di auto. Secondo le accuse, non hanno versato bollo auto e imposte di trascrizione per 240mila euro, sfruttando una scorciatoia che permetteva di risparmiare sulle imposte di "trapasso" dell'auto e sul bollo, attraverso una triangolazione che faceva figurare il veicolo passato di proprietà non dal proprietario a un privato, ma a soggetti con partita Iva che commercializzano auto, così da saltare i passaggi intermedi e "risparmiare" su tasse e imposte.

Le auto intestate a falsi commercianti per non pagare il bollo e l'imposta di trascrizione

In sostanza, il mancato pagamento delle tasse e imposte provinciali di trascrizione (Ipt) era possibile perché le auto venivano intestate in maniera fittizia a prestanome con partita Iva relativa al commercio di veicoli, che quindi possono sfruttare le agevolazioni previste dal "decreto Dini" (decreto legislativo 446/97). La guardia di finanza ha cancellato dal pubblico registro 370 veicoli intestati a ditte fittizie, e utilizzati per commettere reati che vanno dalla truffa aggravata alla falsità ideologica di pubblico ufficiale al favoreggiamento personale.

Tra i denunciati, anche la titolare di un'agenzia di pratiche auto che, sempre secondo le accuse, ha registrato vari acquisti e passaggi di proprietà delle auto ai prestanome, consentendo così ai reali possessori delle auto di ottenere vari vantaggi, come quello di utilizzare l'auto "in anonimato", anche per commettere reati e per non pagare pedaggi in autostrada, multe e sanzioni. In alcuni casi anche per muoversi senza l'assicurazione obbligatoria.
 

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