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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Il botulino, la tossina dei cibi conservati male

La scheda dell'Ansa sulla tossina: a trasformare il botulino in una minaccia per la salute sono a volte le cattive condizioni di conservazione degli alimenti

ROMA - La tossina del botulino, per il quale a Genova sono state ricoverate decine di persone per sospetta intossicazione legata al consumo di pesto in vasetti, si sviluppa dal microrganismo Clostridium botulinum, comune nel terreno e nell'aria e innocuo finché è a contatto con l'ossigeno.

A trasformarlo in una minaccia per la salute sono a volte le cattive condizioni di conservazione degli alimenti. La tossina viene infatti prodotta in mancanza di ossigeno e quando la temperature superano cinque-dieci gradi. Non si forma invece in ambienti molto acidi, come salsa di pomodoro o aceto. Il suo vero nemico è il calore, che la distrugge: basta cuocere i cibi a 105 gradi per due ore o nella pentola a pressione per dieci minuti.

Se invece la cottura è breve e i cibi sono conservati sott'olio c'è il rischio che sfugga qualche spora. Riconoscere i cibi contaminati è quasi impossibile. La tossina responsabile dell'intossicazione definita poi 'botulismo ' può provocare conseguenze molto gravi, evitabili con il siero entro 48 ore dall'ingestione o ricorrendo alla rianimazione.

Gli effetti del botulino sono infatti temporanei, anche se in alcuni casi possono protrarsi per mesi. Nelle forme più gravi le tossine si legano alle fibre del sistema nervoso e aggrediscono l'organismo a partire dai nervi cranici. Prima compaiono disturbi alla vista, poi difficoltà a deglutire e problemi intestinali, soprattutto stitichezza. La conseguenza più grave è la paralisi dei muscoli respiratori, che può portare alla morte se non si provvede immediatamente alla respirazione artificiale.

Pesto alla genovese: "Non è stata rilevata la presenza di botulino"

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