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Mercoledì, 24 Aprile 2024
è la prima volta / Palermo

Donna arriva in ospedale col braccio amputato: glielo riattaccano

Eseguito per la prima volta in Sicilia un intervento di questo tipo: la protagonista è una 62enne. Cosa è successo

Una donna arriva in ospedale con il braccio amputato, ma le viene riattaccato. Succede al Policlinico di Palermo, dove è stato effettuato il reimpianto di un braccio su una donna di 62 anni: è la prima volta che accade in Sicilia. L'operazione è stata descritta come "rara e complessa non solo tecnicamente, ma anche dal punto di vista organizzativo".

L'incidente del braccio

"Questo intervento rappresenta un successo senza precedenti nell'Italia meridionale", le parole del chirurgo plastico Pierfrancesco Pugliese riportate da PalermoToday. Pugliese insieme al collega Massimiliano Tripoli ha eseguito il reimpianto: "Molti dei traumi che trattiamo provengono dall'Italia peninsulare e stiamo invertendo lo storico flusso di pazienti dal Sud verso i centri del Nord Italia".

È il 31 gennaio 2023 quando la signora M.M.A., controllando la macchina per le spremiture delle olive nel suo frantoio in un paese in provincia di Vibo Valentia, a causa di un attimo di disattenzione, subisce l‘amputazione del braccio destro. La signora, 62 anni, nonostante il grave trauma riesce a chiamare i soccorsi e viene trasportata al Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, quindi, con l'elisoccorso, al Policlinico di Palermo. 

Ad accoglierla c'è l'equipe specialistica multidisciplinare - costituita da chirurghi plastici, ortopedici, anestesisti specializzati in interventi per gravissimi traumi e di lunga durata, e infettivologi - del Cumi, il Centro di riferimento per i traumi amputativi dell'unità operativa di Chirurgia plastica diretta dalla professoressa Adriana Cordova.

L'intervento e il reimpianto

L'intervento chirurgico è durato circa 10 ore, durante le quali i medici si sono avvicendati nei differenti tempi ricostruttivi. In seguito, la paziente è stata trasferita in terapia intensiva: traumi di questo tipo sono infatti associati ad alto rischio di mortalità o di perdita dell'arto.

A distanza di un mese dall'intervento, la paziente viene descritta in "ottime condizioni di salute", con il reimpianto che ha attecchito con successo. Fondamentale è stata la tempestività di comunicazione tra il Gom di Reggio Calabria e la pronta risposta della unità operativa di Chirurgia plastica del Policlinico di Palermo.

"Ci impegniamo quotidianamente perché al sud si abbiano le stesse possibilità terapeutiche, sia nell'ambito della traumatologia sia nell'ambito della chirurgia oncologica, dei cittadini delle regioni del Nord, che hanno ereditato una sanità storicamente più efficiente", ha detto la professoressa Cordova.

Oggi la signora sorride nella corsia del reparto di Chirurgia plastica del Policlinico di Palermo dove è ancora ricoverata, ma ormai fuori pericolo. La attendono ancora medicazioni e interventi chirurgici di routine per la pulizia delle ferite, ormai quasi guarite. La paziente guarda i progressi del suo braccio destro: "Non vedo l'ora di ritornare in Calabria – dice - e ricominciare daccapo il prima possibile". E questo è anche l'augurio dei medici del reparto di chirurgia plastica e ricostruttiva del Policlinico di Palermo. 

Nel gennaio scorso nell'unità di Chirurgia Plastica è stata anche salvata e resa funzionale la mano di un bambino di 12 anni spappolata da un petardo il giorno di Capodanno, oggi il piccolo paziente ha ripreso a giocare e a guidare la sua bici.

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