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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente&Veleni

L'aria di Brescia accorcia la vita di tre anni

Presentato lo studio "Respira" sulla 'mal'aria' in pianura: effetti diretti sui bambini ed età media più bassa di tre anni. La 'nebbia' delle polveri sottili è anche arrivata nel dna degli abitanti, soprattutto dei più piccoli

E' stato presentato all'università di Brescia lo studio 'Respira', parte del progetto Mapec che valuterà e studierà la qualità dell'aria e dell'ambiente da qui al 2016, coinvolgendo cinque città italiane: Brescia, Lecce, Pisa, Perugia e Torino.

Questa volta sotto la lente d'ingrandimento degli scienziati c'è la città di Brescia, già conosciuta nell'ambito per le diverse vertenze ambientali che l'hanno vista protagonista. I risultati dello studio spaventano ulteriormente: l'aria della città ha effetti diretti sulla salute dei bambini tra i tre e i sei anni, tanto da incidere sul dna. Nelle analisi sono stati monitorati per due anni dei bimbi delle scuole dell'infanzia comunali.

Tutti presentano danni della mucosa orale e alcuni anche modifiche genetiche del dna ben tre volte superiori rispetto alla media mondiale della letteratura scientifica: un’incidenza dello 0.29% rispetto alla norma, quota ferma allo 0.11%. Tutti effetti su bambini in età prescolare, quindi meno resistenti e in fase di crescita. Ma ci sarebbero anche degli effetti più a lungo termine: una continua esposizione porterebbe all'aumento del rischio di malattie cardiocircolatorie e all'accorciamento della prospettiva di vita di tre anni. (da BresciaToday)

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