rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Attentato di Brindisi / Brindisi

Brindisi, c'è l'assassino ma si indaga ancora

Il killer di Melissa ha finalmente un nome e un cognome. Ma l'inchiesta va avanti: si cercano complici. Il padre di Melissa: "Ha spezzato la mia famiglia e anche la sua"

E' stata perquisita a Porto Cesareo, sul litorale vicino Copertino, l'imbarcazione di Giovanni Vantaggiato, il 68enne fermato per l'attentato di Brindisi in cui è stata uccisa la 16enne Melissa Bassi.

Il killer ha confessato di essere lui l'attentatore, ha detto di avere agito solo ma non ha chiarito il movente. Si cercano complici.

Il dolore del padre di Melissa - Il padre di Melissa Bassi, la studentessa del Morvillo Falcone che ha perso la vita nell'esplosione degli ordigni davanti alla scuola, ha espresso tutta la sua rabbia: "Chi ha ucciso mia figlia non è un padre, lui ha spezzato la mia famiglia e anche la sua".

Le indagini - 

La svolta nelle indagini è arrivata grazie a un lavoro paziente e meticoloso: quello che gli investigatori di Sco, Ros, squadra mobile di Brindisi hanno fatto analizzando ore e ore di filmati delle telecamere di sorveglianza più o meno vicine alla scuola, nei giorni prima e dopo l'attentato. Una squadra di uomini dedicata solo a questo che non ha mai smesso di visionare i filmati che hanno portato al fermo di Vantaggiato.

Hanno ricostruito un reticolo della zona, mettendo insieme e allineando le immagini di tutte le telecamere di sorveglianza, hanno selezionato alcune auto i cui movimenti apparivano sospetti, ovvero compatibili con la preparazione dell'attentato e le fasi prima e dopo l'esplosione.

L'auto del killer la svolta - 

Fra questo parco di auto una Yundai, di cui i fotogrammi hanno immortalato la targa. È stata la svolta, due giorni fa. Gli investigatori sono risaliti al proprietario, che risultava avere un'altra auto, una Punto bianca, e anche questa era nel gruppo di auto selezionate. Così la ricostruzione decisiva: la Punto usata per trasportare le bombole la notte prima dell'attentato, la Yundai per arrivare alla scuola, premere il telecomando che ha fatto detonare l'ordigno e andarsene.

Chi è Vantaggiato - E il cerchio si è stretto intorno all'uomo proprietario delle due macchine: il 68enne Giovanni Vantaggiato titolare, tra l'altro, proprio di un deposito di carburanti a Copertino. "Una somiglianza impressionante" con l'uomo immortalato dalle telecamere del chiosco di panini davanti alla scuola, che ha premuto il telecomando e alle 7:45 del 19 maggio facendo esplodere le tre bombole.



Nel pomeriggio di mercoledì Vantaggiato è stato portato in questura a Lecce. "Ho fatto io la bomba, ho costruito io il congegno, ho sistemato tutto e l'ho fatto esplodere". E ha ricostruito con dettagli giudicati "attendibili e minuziosi" l'ordigno, il congegno, l'innesco, tutti i passi con cui ha preparato le tre bombole da gpl, riempite con esplosivo. E teoricamente può aver fatto tutto da solo, anche il trasporto, a tappe. Ma su questo punto l'indagine resta aperta ad altre eventualità, "per non precludersi nulla", come testimonia il reato contestato: strage aggravata dalla finalità di terrorismo, in concorso.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Brindisi, c'è l'assassino ma si indaga ancora

Today è in caricamento