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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attentato Brindisi / Brindisi

"Io non ho paura". Gli studenti "per Melissa e il futuro"

"Verità, scuola, futuro" sono le parole centrali dell'appello lanciato da quattro studentesse per la manifestazione del 26 maggio a Brindisi

"Io non ho paura". Inizia così l'appello che gli studenti e le studentesse dell'istituto Morvillo-Falcone di Brindisi rivolgono ai loro colleghi. Obiettivo: scendere in piazza, il prossimo 26 maggio, "per ricordare Melissa" ma soprattutto "per il nostro futuro". 

Due nomi come primi firmatari: Francesca D'Agnano e Vanessa Lapenna, le rappresentati dell'istituto. Altri due nomi a 'rendere cittadino' l'appello: Martina Carpani e Francesca Rossi. La prima, membro della Consulta provinciale di Brindisi. La seconda, coordinatrice dell'Unione degli studenti della città. Quattro ragazze, come Melissa, che chiedono di riempire le strade di Brindisi perchè "non si può morire entrando a scuola". Queste parole, spiegano le quattro giovanissime "continuano a rimbalzare nella testa di ciascuno di noi nelle ultime ore". 

Colpire una scuola… - "Finora - scrivono Francesca, Vanessa, Martina e Francesca, nessuno si era mai permesso di toccare la scuola in questo modo, con un atto che oltre ad essere assassino e criminale è vigliacco e vergognoso". Perché "colpire la scuola vuol dire colpire il futuro di un paese, la speranza di costruirne uno migliore. Colpire la scuola vuol dire colpire la democrazia, soprattutto in un territorio come il nostro, in cui da anni lottiamo contro le Mafie e ci scontriamo contro l’assenza di lavoro, in un territorio in piena crisi ambientale. Le scuole, soprattutto nella nostra terra, rappresentano uno dei pochi luoghi collettivi e di partecipazione".

"Hanno spezzato i sogni di Melissa" - Melissa al centro di una manifestazione, quindi, che non sarà di ricordo. "Hanno spezzato i sogni di Melissa" scrivono le quattro ragazze nell'appello, "ma non spezzeranno mai i nostri. I sogni di Melissa diventeranno anche nostri". 

In piazza non per solidarietà - "La paura non può essere una risposta alla morte di Melissa, la paura non può essere uno strumento di controllo di un territorio e di un paese stesso. Non si può parlare di Brindisi solo quando scoppiano le bombe. Dobbiamo scendere in piazza non solo per semplice solidarietà, ma perché tutta l’Italia non deve dimenticare quello che è successo, che vive dentro un contesto sociale caratterizzato da una cultura violenta e individualista, dall’assenza di politiche di tutela del territorio, dai tagli alla scuola, dalla precarietà dilagante che attanaglia le vite e il futuro della nostra generazione".

Da corteo cittadino a nazionale - Poche ore, e l'appello rimbalza in rete. Poche ore, e quattro organizzazioni lo riprendono, lo fanno loro, rendono il corteo "nazionale": Libera, la Rete della Conoscenza, la Cgil e l'Arci.

E così il prossimo 26 maggio, a Brindisi (appuntamento alle ore 9 alla Stazione), studenti da tutta Italia parteciperanno a una manifestazione la cui idea, partita da quattro ragazze come Melissa, è mostrare che "la paura" non riuscirà a fiaccare la determinazione di chi punta a creare, a partire da una terra difficile come il brindisino, "un fronte sociale forte che combatta la violenza scellerata, di qualunque matrice sia, con la speranza, la solidarietà e la giustizia e ci aiuti a ricostruire una cultura radicata di legalità e democrazia".

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