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Lunedì, 25 Settembre 2023
Cronaca

La storia di Spinello, dove ci sono 30 bunker per la fine del mondo

Il paese del Forlivese è ora al centro delle cronache per il suicidio di una coppia. Ma i contatti con la Scuola Ramtha si erano interrotti da tempo

Il fascicolo giudiziario al momento aperto dalla procura della Repubblica di Forlì sulla tragica morte di Paolo Neri, 67 anni, e Stefania Platania, 65 anni, non ha ipotesi di reato iscritte, in particolare non si ipotizza alcun plagio delle menti o l'istigazione al suicidio da parte del gruppo religioso Ramtha, a cui aveva aderito in passato la coppia romana che si è tolta la vita a Spinello, frazione di Santa Sofia nell'Appennino forlivese. E' quanto emerge dall'evoluzione dell'inchiesta, che dal punto di vista della raccolta degli elementi investigativi pare pressoché già definita. In particolare i carabinieri della compagnia di Meldola sono in attesa da parte dell'azienda sanitaria di competenza, a Roma, di eventuale documentazione medica che possa gettare maggiore luce sulle motivazioni del gesto estremo. Per il resto le attività investigative nel corso del weekend nella bella villa di viale dei Pini 27 si sono già concluse, tanto che non si è reso necessario il sequestro dell'immobile e le chiavi saranno presto restituite alla famiglia.

Marito e moglie sono stati trovati sabato sera intorno alle 20, entrambi morti da oltre 24 ore, nella camera da letto al secondo piano della villa. Si sono sparati all'unisono, con due diverse pistole, entrambe legalmente detenute. In un bigliettino di poche parole  i due coniugi spiegano il loro desiderio di lasciare questo mondo negativo per uno migliore. Paolo e Stefania si erano radicati a Spinello da anni, dove andavano periodicamente utilizzando la villa come seconda casa, un "buen retiro" rispetto alla vita della capitale, dove soggiornavano in via principale. In questo piccolo borgo si era formata nel tempo una comunità Ramtha. In particolare sarebbero giunti a Spinello giovedì, arrivando dal Veneto. Poi nessuno li ha più sentiti.

I rapporti con la Scuola Ramtha

I carabinieri stimano che i contatti diretti tra marito e moglie morti suicidi e il gruppo religioso internazionale si siano interrotti nel 2015. La Scuola di Illuminazione Ramtha (Rse), con una sua nota, indica invece addirittura nel 2012 l'ultima partecipazione dei due coniugi romani alle attività organizzate dal gruppo. "Paolo e Stefania hanno frequentato i corsi della Rse tra il 2003 e il 2012. La Rse non ha avuto contatti con loro dall'ultima volta che hanno partecipato a un seminario 10 anni fa", ha detto il portavoce Mike Wright.

La nota respinge poi l'idea che la "filosofia" Ramtha spinga verso il suicidio: "Gli insegnamenti della Rse celebrano la vita. Forniamo informazioni e tecniche alle persone per affrontare e superare le sfide della loro vita, e non evitarle. I concetti fondamentali insegnati nella Scuola sottolineano la sacralità della vita umana. La scelta fatta dalla coppia è tragica e non rispecchia assolutamente la filosofia della scuola". E poi il cordoglio: "Lo staff e gli studenti della Rse, noi tutti inviamo le nostre preghiere alle famiglie, agli amici e membri della comunità di Spinello che sono stati colpiti dalla morte di Paolo e Stefania. E ai loro figli, sappiamo che le parole non possono consolarvi per una tale perdita, ma sappiate che i nostri cuori sono con voi".

I bunker di Spinello

Spinello, frazione di Santa Sofia, arrivò ad accogliere in passato circa un centinaio di seguaci Ramtha, che arrivarono grazie ai primi eventi organizzati nel vicino centro sportivo di Sportilia, una grande cittadella dello sport utilizzata in passato per i ritiri della Nazionale e per la formazione degli arbitri. Poi in diversi, venendo da fuori e con buone capacità economiche, comprarono casa. Secondo il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi, oggi, invece, sarebbero rimasti "in poche decine" su un totale di circa 300 abitanti del borgo dell'Appennino tosco-romagnolo. Il fenomeno 'Spinello', noto nelle vallate del Forlivese e oggetto di qualche risatina dei locali, covò sottotraccia per tutti i primi anni Duemila. L'apice delle presenze, invece, fu il 2012.

Fu un articolo del 2012 di ForlìToday a portare alla ribalta il fatto che nella piccola frazione era partita un'attività anomala di costruzione di bunker. Nel piccolo paese confermarono questa frenetica attività edilizia. La comunità Ramtha, infatti, pareva aver eletto il paese appenninico come uno dei pochi posti sicuri rispetto ad una fine del mondo imminente, secondo una profezia Maya datata il 21 dicembre 2012. Bunker, cisterne d'acqua, grandi approvvigionamenti di cibo a lunga conservazione. Fu il momento di maggior affluenza dei seguaci della setta a Spinello. Anche in questo caso secondo Wright, le voci sulle profezie sulla fine del mondo sono infondate e mostrano un malinteso: "Ramtha ha parlato dei cambiamenti della Terra dagli anni '80 e ha dato speranza alle persone raccomandando azioni tangibili affinché le persone si preparino ai vari cambiamenti. Quando le calamità colpiscono, come stiamo assistendo con frequenza e intensità sempre maggiori, i nostri studenti possono quindi essere una fonte di sostegno per le loro famiglie e comunità piuttosto che un peso".

Tutto questo generò anche un certo turismo degli amanti dell'esoterismo. Più prosaicamente, come spiegò il sindaco dell'epoca Flavio Foietta, il loro arrivo segnò il rilancio economico del paese, la costruzione di nuove case, ovviamente con i i bunker realizzati però tutti con regolare permesso urbanistico del Comune. Spinello resta il paese dei bunker: ce ne sono una trentina, su appena 300 abitanti. Circa una decina sono stati realizzati in ville costruite ex novo tra il 2000 e il 2010, mentre ce ne sono circa 20 che sono stati realizzati con interventi di adeguamento di immobili pre-esistenti. 

Il sindaco attuale Daniele Valbonesi, a distanza di vent'anni dai primi insediamenti, la descrive come una comunità integrata. "La loro presenza risale ad oltre vent'anni fa. Non ci sono mai stati problemi di convivenza", racconta. Esiste un referente anche informale a cui l'amministrazione si interfaccia per problematiche non religiose? "No - spiega Valbonesi -. Non ce n'è mai stato bisogno. Sono sempre stati molto autonomi nelle loro questioni e rispettosi delle regole". E spiega che la loro presenza ha dato nuova vitalità al borgo di Spinello, uno dei più alti dell'Appennino forlivese (oltre 800 metri di altezza), che altrimenti sarebbe stato destinato allo spopolamento come decine di altre frazioni: "Per esempio da anni registriamo un aumento di popolazione giovane, lo vediamo in particolare dal servizio di trasporto scolastico, che è a carico del Comune. Lo scuolabus di Spinello per Santa Sofia è sempre pieno", sottolinea.

Poi, da quando il 13 dicembre 2012 emerse che non c'era stata alcune apocalisse Maya, sono restate negli anni quelle ville con bunker annesso, e i seguaci di questo credo che poco alla volta o si sono allontanati o si sono radicati apprezzando la natura incontaminata del luogo. Anche la villa di viale dei Pini, teatro del doppio suicidio scoperto sabato sera aveva il suo bunker. Ma già da diversi anni quella "stanza speciale" della villa della tragedia era diventata una stanza arredata per l'uso comune.

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