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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Calcio a 5 non vedenti, finale di Coppa infuocata: rissa e tre espulsi

Animi accesissimi in campo tra i giocatori di Lecce e Roma. Tre giocatori sotto le docce prima del tempo e gara sospesa per dieci minuti per riportare la calma

LECCE - Falli in abbondanza. Reazioni e accenni di rissa continui. E partita sospesa per dieci minuti per riportare la calma in campo. Non è stata esattamente una partita all'insegna del fair play quella disputata sabato pomeriggio al centro sportivo "Massimiliano Kolbe" di Lecce, valevole per la Supercoppa italiana di calcio a cinque. 

In campo, i padroni di casa e campioni d'Italia dell'Ascus Lecce e l'Ads Roma, che alla fine l'ha spuntata per 1-0 e ha portato a casa la coppa. Una vittoria arrivata al termine di una giornata lunghissima e molto agitata. 

Tutto è iniziato al 15’ del primo tempo quando a gioco fermo un giocatore della Roma ha scalciato un avversario e l’arbitro, Stefano Solazzo di Avellino, ha tirato fuori il primo dei tre cartellini rossi che hanno caratterizzato il match. Da quel momento in poi la gara è filata via sui binari dell'agonismo e del nervosismo. Il momento topico a metà del secondo tempo, con l'arbitro che ha espulso due giocatori, uno per parte, che erano venuti alle mani. 

La doppia espulsione ha scatenato il parapiglia tra dirigenti e accompagnatori delle due squadre fuori dal campo, placato a fatica dal direttore di gara, costretto a sospendere la gara per dieci minuti. Poi l’arbitro è riuscito a condurre a termine l’incontro, che ha sancito la vittoria della Roma tra mille polemiche.

Polemiche che, naturalmente, sono continuate anche dopo che il campo aveva sancito il suo responso. "L’hanno messa subito sul piano della forza, tirando calci anche a gioco fermo" ha accusato il presidente e giocatore dell’Ascus Lecce, Salvatore Peluso. "Molto è da attribuire alla rivalità accesa che esiste fra noi", ha spiegato Francesco Palumbo, dirigente ed ex portiere della formazione leccese. Che , comunque, non ha risparmiato l'accusa finale: "Il giocatore romano espulso ha anche inveito contro la città e i leccesi”. (da LeccePrima)

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