rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Social network

Serpente nella cucina di Calderoli: "Colpa della macumba della Kyenge"

Un biacco di due metri nella villa del vice presidente del Senato. Dopo averlo ucciso ha messo su Facebook foto e commento, scatenando l'ira degli animalisti

Quando quel serpente di due metri (un biacco per la precisione) ha deciso di strisciare fin dentro la cucina dell'ex ministro Roberto Calderoli sicuramente non poteva immaginare che la sua audacia avrebbe scatenato una polemica. Quando è arrivato fin dentro la sua villa a Mozzo (in provincia di Bergamo) il vicepresidente del Senato ha subito avuto un pensiero: Cécile Kyenge. Così, dopo aver ucciso l'animale, ha deciso di fare una foto, metterla sulla sua pagina Facebook e commentare così:

calderoli-5

Il riferimento è alla notizia del settembre del 2013, di un presunto rito che il padre della Kyenge avrebbe fatto per proteggere la figlia da Calderoli, che all'epoca l'aveva paragonata a un orango. Al momento il vice presidente del Senato è a processo con l'accusa di diffamazione aggravata dall'odio e dalla discriminazione razziale.

L'impresa che ha subito scatenato l’ira degli animalisti: il biacco è una specie protetta a livello europeo e anche in Lombardia dalla legge regionale 10 del 2008, che ne vieta la cattura e l’uccisione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Serpente nella cucina di Calderoli: "Colpa della macumba della Kyenge"

Today è in caricamento