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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso

Si cambia sesso senza il bisturi: la sentenza storica

Per ottenere il cambio di sesso all'anagrafe non è obbligatorio l'intervento di adeguamento degli organi sessuali: lo ha stabilito la Cassazione, che ha accolto il ricorso sul caso di una persona trans

ROMA - Da uomo a donna - e viceversa - senza bisturi. Non è più obbligatorio sottoporsi a un intervento chirurgico di adeguamento degli organi sessuali per le persone trans che desiderano cambiare il genere sulla carta d’identità. 

E' una sentenza storica quella depositata oggi dalla prima sezione della Corte di Cassazione, chiamata a decidere su un ricorso presentato dall'associazione "Rete Lenford" per conto di una persona trans di 45 anni che, dopo essere stata autorizzata all'intervento chirurgico, aveva poi rinunciato all'operazione ma voleva comunque cambiare sesso all'anagrafe. La donna si era rivolta al tribunale di Piacenza e alla corte d'appello di Bologna per ottenere la rettificazione dello stato civile in assenza dell'intervento chirurgico. Richiesta respinta due volte. 

Come riporta il Corriere della Sera, il tribunale e la corte d'appello avevano infatti aderito a quella giurisprudenza di merito, sino ad oggi prevalente, che subordina la modificazione degli atti anagrafici all'esecuzione del trattamento chirurgico sui caratteri sessuali primari, cioè gli organi genitali. Anche per questo Rete Lenford definisce "storica" la sentenza della prima sezione della Corte di Cassazione che sostiene che "il desiderio di realizzare la coincidenza tra soma e psiche è, anche in mancanza dell'intervento di demolizione chirurgica, il risultato di un'elaborazione sofferta e personale della propria identità di genere realizzata con il sostegno di trattamenti medici e psicologici corrispondenti ai diversi profili di personalità e di condizione individuale. Il momento conclusivo non può che essere profondamente influenzato dalle caratteristiche individuali".

Secondo la Corte di Cassazione, però, non può essere soltanto l'intervento chirurgico a determinare il cambio di sesso di una persona: la ricorrente, infatti, aveva rinunciato alla demolizione e ricostruzione chirurgica dei propri organi genitali proprio perché, riferisce l'associazione, aveva raggiunto nel tempo un equilibrio psico-fisico e da 25 anni vive ed è socialmente riconosciuta come donna.

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