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Giovedì, 25 Aprile 2024

Vinicio Marchetti

Giornalista

Camorra negli ospedali, condanne per 290 anni: chiude il supermarket della disperazione

Torniamo a parlare d’infiltrazione della camorra negli appalti di diversi importanti ospedali napoletani. Il Tribunale di Napoli, con rito abbreviato, ha inflitto quasi 290 anni di carcere nei confronti di 33 imputati. Al termine della requisitoria i pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli avevano chiesto pene per complessivi 346 anni. Il gip Anna Imparato ha anche assolto diversi imputati da alcuni capi d'accusa. Complessivamente sono state comminate multe per oltre 109mila euro. Il 43esimo imputato è stato assolto da tre capi d'accusa. Il giudice ha anche condannato alcuni imputati a risarcire complessivamente 72mila euro: 20mila all'ospedale Cardarelli, 10mila euro ciascuno alle associazioni "Asso vittime criminalità" e "Sos Impresa rete per la legalità". Diecimila euro di risarcimento ciascuno anche alla Cgil Nazionale e alla Cgil della Regione Campania.

Tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio

Sentenza (pesantissima) emessa, tutto risolto? Neanche per sogno. Il Sistema, infatti, continuerà sempre a tentare di prendere il controllo degli ospedali e, in generale, della sanità campana. Nel momento in cui un clan ha potere sull’ospedale, ha potere sul popolo. Nel momento in cui un clan ha potere sull’ospedale ha acquisito un bisogno primario; una sorta di baratto. Dopo l’accesso a un ospedale, il popolo è come se ti dovesse un favore. Gli affiliati sanno bene che una persona comune, per accedere all’ospedale senza un aiuto, una conoscenza, il denaro, può anche morire. E chi non ha denaro o un amico all’interno, attraverso il malavitoso può ottenere un aiuto per un familiare e una persona cara. Chi è disperato è disposto a tutto e il camorrista lo sa. Il camorrista percepisce la disperazione degli onesti anche a chilometri di distanza. Appalti, denaro, aspetti economici, ma i clan intervengono direttamente anche in merito al reclutamento del personale sanitario. Sia per i ruoli marginali - come il semplice infermiere - finanche ai dirigenti; tutti pilotati magistralmente dalla camorra. Ma non bisogna dimenticare neanche gli appalti: dalla fornitura di cibo a quella dell’acqua, fino ad arrivare all’impresa di pulizie.

I clan tenteranno nuovamente di lucrare sul dolore delle persone

La sentenza pronunciata dal Tribunale di Napoli, certamente, rappresenta un barlume di speranza per continuare a combattere il Sistema. I clan si sono infiltrati come un cancro incurabile all’interno degli ospedali campani e, senza ombra di dubbio, non appare difficile immaginare l’importanza del togliere al controllo della camorra un settore così importante e influente per ogni comunità. Oggi, però, dopo tanta snervante attesa, lo Stato ha finalmente vinto. Certamente questa è solo una battaglia. La guerra è ancora molto lunga e i clan tenteranno nuovamente di lucrare sul dolore delle persone. Però è un segnale forte: per oggi, il supermarket della disperazione resta chiuso.

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