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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Napoli

I superbonus edilizi fanno felice la camorra: i provvedimenti di contrasto sono patetici

L’apertura di nuovi cantieri, grazie al bonus Facciate 2021 e 2022 e al Bonus 110%, ha dato una linfa infinita agli appetiti dei clan. La risposta dello Stato, fino a questo momento, è stata più vacua anche degli stessi progetti fittizi presentati dalle cosche

Appare sempre più sconcertante quanto stia passando inosservata la forte presa della criminalità organizzata sul Superbonus. Un affare troppo ghiotto per non far gola ai clan, che non desiderano altro che "sfilare" centinaia di milioni di euro allo Stato. Il metodo che - con maggiore semplicità - sta diffondendosi, prevede il passaggio per il portale dell'Agenzia delle Entrate "Entratel" e quello per la cessione crediti. Ad operare specialisti altamente preparati che hanno offerto i loro servigi agli affiliati. Basta avere la preparazione, i giusti canali, e far risultare di avere eseguito - ma solo sulla carta - lavori di ristrutturazione come la sostituzione degli infissi, cappotti termici applicati, climatizzatori e pannelli solari installati, è la cosa più semplice del mondo. Gli escamotage utilizzati dai professionisti della truffa del bonus edilizia per aggirare i "blocchi" delle forze dell'ordine, consistono principalmente nel dirottare i crediti anche su terzi per poi farli tornare all'ovile per la riscossione. Una numerosa platea di cessionari, i cui crediti derivavano da lavori edili e da locazioni immobiliari in realtà inesistenti.

Il “Bonus facciate” è il più vulnerabile di tutti

Non una tecnica ma un vero e proprio “sistema”, adottato da professionisti - ciascuno con il proprio giro d'affari - i quali, a volte, entrano anche in contatto tra loro per fronteggiare problematiche comuni. Ciò che più preoccupa, però, è la facilità con cui “l’impenetrabile macchina dello Stato” viene facilmente bucata e aggirata e le misure del cosiddetto "decreto Rilancio" varato dal governo finiscono dritte – dritte nelle tasche della camorra. Appare davvero imbarazzante che, per mettere le mani nella marmellata, non occorra fare altro che dichiarare lavori che, poi, non vengono realizzati. Così come risulta tristemente facile aggirare, soprattutto, il “Bonus facciate”; quello che ha mostrato la maggiore leggerezza difensiva (51% dei casi) e l’Eco-bonus (37% dei casi); il bonus meno utilizzato è stato invece il Superbonus 110% (il 3% del totale). L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno individuato, secondo i dati ufficiali, un ammontare complessivo di crediti di imposta inesistenti sui bonus edilizi (termine qui usato per comprendere il Superbonus 110 %, l’Eco-bonus, il Sisma-bonus e il Bonus Facciate) e sul bonus locazioni e botteghe per 4,4 miliardi di euro.  

Non mancano, però, anche “i vecchi metodi”

Camorra ed edilizia privata: un amore fortificato e reso indivisibile dal bonus. Potremmo utilizzare questi termini per chiarire meglio ciò che sta accadendo. L’apertura di nuovi cantieri, grazie al bonus Facciate 2021 e 2022 e al Bonus 110%, ancora, ha dato una linfa infinita agli appetiti delle cosche (che, ad ogni modo, hanno sempre prestato grande attenzione al settore dell’edilizia). In questo settore, infatti, le associazioni antiracket registrano un aumento del 50% delle richieste estorsive. I clan, ormai, girano per i cantieri, anche per le semplici ristrutturazioni. L’obiettivo è uno solo: il bonus casa. I metodi utilizzati in questi casi, però, sono assolutamente quelli della “vecchia scuola”: “Dov’è il capo?” - “Fate quello che vi diciamo, altrimenti da domani è meglio che non vi presentate” – “Sappiamo tutto dell’azienda, anche dove vanno a scuola i figli degli operai”.

Il Sistema ha trovato un nuovo canale per fare soldi: una strada che richiede un aggiornamento dal punto di vista telematico ma che, se vogliamo, non disdegna i vecchi metodi, a cominciare dalle estorsioni.

I provvedimenti per contrastare le truffe

Queste sono state le contromisure adottate dallo Stato al fine di scongiurare le truffe. Il problema, se vogliamo, è che le misure utilizzate si sono rivelate – se possibile – più vacue anche rispetto agli stessi progetti fittizi presentati dalle cosche:

a) In base al Decreto Legge n. 157 “Antifrodi” recante “Misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche” dell’11 novembre 2021:

- il contribuente deve richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto al bonus edilizio. In proposito, il decreto estende gli adempimenti e procedure già previste per il Superbonus 110% agli altri bonus casa;

- un tecnico abilitato deve attestare la congruità delle spese sostenute;

- si inaspriscono i controlli preventivi sulla comunicazione di cessione e sconto in fattura riferite a tutte le tipologie di bonus casa.

b) In base al Decreto Sostegni Ter del 27 gennaio 2022:

- il credito d'imposta può essere ceduto una sola volta (tranne che per i crediti già oggetto di plurime cessioni al 7 febbraio, che possono essere oggetto ancora di un’ulteriore cessione);

- i contratti conclusi nonostante tale divieto sono nulli.

c) Il base al Decreto Legge del 25 febbraio 2022:

- la cessione dei crediti diventa nuovamente possibile, seppure in condizioni più circoscritte;

- al credito è attribuito un “codice identificativo univoco” da indicare nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni;

- sono previste multe e carcerazione per il “tecnico abilitato” che dichiara il falso per ottenere il bonus edilizio.

I bonus edilizi sono stati senza dubbio efficaci nel rilanciare il settore dell’edilizia, particolarmente colpito dalla crisi, e per promuovere il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente. Purtroppo però – come abbiamo potuto vedere - tali bonus hanno anche mostrato troppi punti deboli. Le cessioni dei bonus edilizi e gli sconti in fattura hanno però generato una frode causata dalla diffusione di crediti d'imposta inesistenti, definita dallo stesso ministro dell’economia Franco: “tra le più grandi che questa Repubblica abbia visto”. Ma come siamo riusciti ad arrivare a questo punto? Appare evidente che, per un progetto di rilancio di questo tipo, l’interesse del Sistema era molto più che scontato. Senza ombra di dubbio, in questo caso, “prevenire piuttosto che curare” era davvero l’unica strada percorribile. Così, però, non è stato. Adesso l'unica cosa da fare è alzare ulteriormente il livello di guardia, perché i camorristi si sono innamorati e questo grande amore risponde al nome di Superbonus. 

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