rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso

Italia, non c'è più Giustizia

Il ministro Cancellieri lancia l'allarme: nove milioni di processi pendenti e situazione delle carceri sempre più al limite. Così il Guardasigilli riapre all'indulto: "Consentirebbe di rispondere all'Europa"

ROMA - Troppi processi senza una fine. Troppi reati previsti dal codice. E troppi carcerati. Il tutto con un'unica, inevitabile, conclusione: il sistema giustizia italiano è al collasso. A lanciare l'allarme è Anna Maria Cancellieri: "Alla data del 30 giugno 2013 si contano 5.257.693 di processi pendenti in campo civile e quasi 3 milioni e mezzo in quello penale - ha spiegato il Guardasigilli durante la Relazione sull’amministrazione della Giustizia per l’anno 2013 - Il sistema continua ad essere in sofferenza nonostante la risposta offerta dalla magistratura italiana - ha aggiunto - che l’ultimo rapporto della Commissione europea per l’efficienza della giustizia colloca ai primi posti in termini di produttività".

Il problema, però, non è solo dei tribunali. Desta ancora tanta preoccupazione, infatti, la questione sovraffollamento delle carceri. E l'unica via d'uscita resta l'indulto: "Al Parlamento resta la responsabilità di scegliere se ricorrere a quegli strumenti straordinari evocati dal Presidente della Repubblica e che certamente ci consentirebbero di rispondere in tempi certi e celeri alle sollecitazioni del Consiglio d’Europa". "Mi preme ribadire - ha preciso il ministro in Aula - che l’insieme delle misure programmate ed in corso di attuazione non produce un’alterazione dell’equilibrio sociale, poiché non è previsto alcun automatismo nella concessione dei benefici penitenziari. Ogni decisione è assunta dal magistrato di sorveglianza".

Nessun pericolo sociale, dunque. Ma solo un sistema che boccheggia e che chiede un intervento deciso e rapido. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Italia, non c'è più Giustizia

Today è in caricamento