rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il caso

L'ultima "follia" di Equitalia: cani e gatti pignorati?

Gli animali domestici, dal punto di vista giuridico, sono considerati una cosa, dunque possono essere pignorati come si fa con i mobili o le auto. Tuttavia c'è un elemento non trascurabile da considerare, quello sulla “ritorsione sull’affetto”. Occorre una modifica all'articolo 2911 del codice di procedura civile per fugare definitivamente questa possibilità

ROMA - Un gatto o un cane pignorati come un televisore, un'automobile, una casa. I migliori amici dell'uomo potrebbero finire nell'elenco dei beni 'oggetto di pignoramento'.

E' un ufficiale giudiziario intervistato nella trasmissione Ballarò del 16 aprile a confermarlo: “Si possono pignorare anche i cani”, aveva detto. Notizia che ha suscitato non poco scalpore tra il pubblico, ma anche negli ambienti animalisti. Un cane è certo una ricchezza, questo è vero, ma per la legge ora è anche un "res", un bene.

La funzione sociale ed emotiva fondamentale di un cane o di un gatto non è riconosciuta dalla legge italiana. Da un punto di vista strettamente procedurale, infatti, le parole dell’ufficiale giudiziario risultano essere veritiere: gli animali (vivi o morti) sono considerati un "bene" e nessuna tutela in quanto esseri dotati di sentimenti è loro riconosciuta; tanto che, in caso di maltrattamento, il reato individuato dalla Legge è solo quello in funzione del “sentimento per gli animali” e non “degli animali stessi”; in pratica l’oggetto da tutelare è il sentimento dell’uomo verso il proprio animale che può essere scosso da un eventuale maltrattamento.

In realtà la pignorabilità degli animali domestici è poco applicabile e riconosciuta (almeno nel caso di animali da compagnia come i cani, i gatti i conigli ecc..). Il Codice di Procedura Civile dichiara pignorabili tutte le cose del debitore, quindi i beni suscettibili di valutazione economica; bisognerebbe quindi attribuire innanzitutto un valore economico agli animali (cosa fattibile per animali da stalla, come i cavalli, o da pascolo, ma assolutamente improbabile nel caso di animali da compagnia che hanno solamente un valore squisitamente affettivo).

Esiste inoltre l’elemento non trascurabile della “ritorsione sull’affetto”, in materia di pignoramento: per evitare che il pignoramento dei beni di un proprietario possa tramutarsi in una forma indiretta di ritorsione psicologica sul debitore, la Legge esclude il pignoramento di tutti quei beni che abbiano un valore affettivo (le fedi nuziali, le lettere e gli scritti di famiglia, gli oggetti sacri). 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'ultima "follia" di Equitalia: cani e gatti pignorati?

Today è in caricamento