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Martedì, 23 Aprile 2024
VIOLENZE SESSUALI / Firenze

Chi sono i due carabinieri accusati di stupro a Firenze

Si tratta dell'appuntato scelto Marco Camuffo, 46 anni, e Pietro Costa, di 32, che oggi si è presentato in Procura per rispondere alle domande dei pm

Si è presentato oggi in procura anche il secondo carabiniere accusato di aver violentato due ragazze americane dopo averle accompagnate a casa con l'auto di servizio. Si tratta del militare più giovane in servizio nella notte tra mercoledì 6 e giovedì 7 settembre. Il militare, accompagnato dal suo legale, si è presentato per fornire la sua versione dei fatti al magistrato. Intanto nelle ultime ore è stata rivelata l'identità dei due carabinieri coinvolti nella vicenda. 

Marco Camuffo, 46 anni, padre di tre figli, è il capopattuglia che sabato ha raccontato alla procura di aver avuto un rapporto consenziente con una delle due statunitensi e di non essersi accorto che fossero ubriache. Camuffo ha lavorato a lungo a Vaiano, nel Pratese, sempre la Nazione rivela che l'uomo si sta separando dalla moglie. L'altro carabiniere, che non ha ancora parlato con gli inquirenti, è Pietro Costa, 32enne nato a Palermo, il suo sogno era lavorare nella squadra cinofila. 

I due militari sono accusati di aver abusato delle due ragazze incontrate intorno alle 3 al Flò, discoteca vicina al piazzale Michelangelo, dove erano intervenuti insieme ad altre due pattuglie. Le due ragazze, secondo quanto raccontato e quanto ricostruito dalle indagini della squadra mobile, sarebbero state entrambe ubriache dopo aver trascorso la serata in Santo Spirito e poi al piazzale Michelangelo.

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I carabinieri le avrebbero fatte salire sulla gazzella per riaccompagnarle a casa in Borgo Santi Apostoli. Delle immagini delle telecamere di sorveglianza riprenderebbero i due carabinieri in compagnia delle studentesse in prossimità della loro abitazione. I carabinieri avrebbero consumato i rapporti con le statunitensi nell'androne e nell'ascensore del palazzo. 

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E' stata aperta un'inchiesta per violenza sessuale dalla procura di Firenze ma al momento non sono state emesse misure cautelari nei confronti dei militari. Gli inquirenti stanno cercando di capire se le condizioni delle due ragazze fossero tali da configurare la cosiddetta "minorata difesa": il fatto che i carabinieri abbiano approfittato dell'alterazione psico-fisica delle studentesse per abusarne, aggraverebbe la loro posizione. Ieri il procuratore capo Giuseppe Creazzo ha detto che l'Arma dei carabinieri in questa vicenda è parte lesa.

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