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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Bologna

Coronavirus, dalla spesa per chi è in difficoltà alla lavatrice: il grande cuore dei carabinieri

"Ho fame, mio padre non lavora più, il frigorifero è vuoto, aiutateci vi prego": questa la chiamata ricevuta dal 112 a Vergato. A Somma Vesuviana altro intervento

Dalla Campania e dal Bolognese due esempi di come i carabinieri siano al fianco dei cittadini più in difficoltà in questa fase complicata. Una lavatrice usata e numerose confezioni di latte: è quanto consegnato dai carabinieri a un 44enne di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, che aveva chiesto aiuto alla locale Stazione dell'Arma a causa dei problemi economici che stava attraversando. L'uomo ha raccontato di avere una bimba nata lo scorso 20 marzo e di non riuscire a mantenere il proprio nucleo familiare costretto a vivere in un monolocale di 30 metri quadrati. L'ispettore al quale aveva raccontato il suo dramma si è rivolto a un esercizio commerciale del luogo facendogli recapitare gratuitamente una lavatrice usata e, su iniziativa di un altro carabiniere della caserma, sono state procuurate anche le confezioni di latte per la neonata. Il 44enne, per ringraziare pubblicamente l'Arma, ha scritto un commosso messaggio di apprezzamento al sindaco di Somma Vesuviana pubblicando anche un post, con lo stesso contenuto, sulla propria pagina Facebook.

Altro grande gesto dei militari in Emilia. "Ho fame, mio padre non lavora più, il frigorifero è vuoto, aiutateci vi prego”, è la drammatica telefonata di un’adolescente ricevuta ieri mattina al 112 di Vergato, in provincia di Bologna. Dopo aver tranquillizzato a voce la minore, il militare ha chiamato una pattuglia dei carabinieri che è andatasul posto per verificare l’attendibilità della notizia che, purtroppo, si è rivelata fin troppo veritiera. Era tutto vero, verissimo: a causa dell’emergenza sanitaria in atto per il coronavirus, il padre, unica fonte di reddito, aveva perso il lavoro, mettendo a rischio la sopravvivenza del nucleo familiare, la moglie e i suoi due figli, tra cui la minore che, con coraggio,  aveva preso lo smartphone della mamma, ormai privo di credito e chiamato il 112. I carabinieri sono andati a fare la spesa e sono tornati a casa della ragazzina con una scorta di generi alimentari: latte, pasta, uova, farina, carne, biscotti, frutta, verdura e altri scatolati di vario genere. La famiglia ha ringraziato l’Arma per il gesto di solidarietà, che ha risolto per qualche giorno i problemi più impellenti.

Coronavirus, chiama il 112: "Mi restano solo latte e biscotti". Ci pensano i carabinieri

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