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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Firenze

Firenze, il secondo carabiniere accusato di stupro: “Noi invitati dalle ragazze”

Anche il secondo militare ascoltato in Procura ammette che ci sono stati rapporti sessuali ma sostiene che siano state le studentesse ad invitarli in casa. Ma nella ricostruzione dei due carabinieri ci sarebbe un “buco” di un’ora

Ci sarebbe un “buco” nella ricostruzione dai due carabinieri accusati di stupro da due studentesse americane a Firenze: un’ora nella quale non si sa cosa i due militari abbiano fatto. L’ipotesi, scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, è che possano aver chiesto aiuto ad altri colleghi oppure ripulito auto e divise dalle “prove” di quanto sarebbe accaduto quella notte. 

Marco Camuffo e Pietro Costa, i due carabinieri indagati, hanno ammesso entrambi di aver avuto rapporti sessuali con le ragazze. “Sono state le ragazze a invitarci, hanno insistito perché salissimo a casa”, ha detto Costa agli inquirenti. Questa versione, scrive Sarzanini, sembra però “avere l’effetto di aggravare la posizione di entrambi i militari. Perché a smentire queste dichiarazioni e soprattutto il fatto che si sia trattato di una ‘leggerezza’, è la ricostruzione di quanto accaduto quella notte contenuta nell’informativa trasmessa ai magistrati”.

Si legge sul Corriere

Il turno di Camuffo e Costa comincia a mezzanotte e 45 minuti, deve finire alle 6,45. Alle 2,10 la centrale operativa «riceve la chiamata di un avventore della discoteca Flo che chiede un intervento per una rissa». Sul posto, in piazzale Michelangelo, arrivano tre gazzelle, in tutto sei carabinieri. Alle 2,45 due pattuglie comunicano che l’intervento è terminato. Della terza auto non si sa nulla.

L’auto di servizio dei due rimane ferma davanti all’appartamento delle studentesse fino alle 3:13, come dimostrano i video delle telecamere di sorveglianza. Poi “ufficialmente scompaiono per quasi un’ora perché nelle relazioni di servizio si parla genericamente di un posto di blocco effettuato alle 4 e fino al termine del servizio”. 

Intanto il sindaco Dario Nardella ha incontrato il console americano a Firenze Benjamin Wohlauer. Incontro a cui ha partecipato anche il vicesindaco Cristina Giachi. "Gli americani - ha spiegato il numero due di Palazzo Vecchio - hanno molto apprezzato la nostra intenzione di costituirci parte civile" nel caso in cui i due indagati venissero rinviati a giudizio, "così come la nostra intenzione di collaborare e vigilare sulla procedura giudiziaria". Un vertice "positivo" ha sottolineato Giachi.

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