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Venerdì, 19 Aprile 2024
Carcere

Da analfabeta a scrittore, passando per il carcere: la storia di Giuseppe

Giuseppe Grassonelli è condannato all'ergastolo e da 23 anni è detenuto. Ha ucciso i boss e i sicari di Cosa Nostra che gli hanno sterminato la famiglia. Adesso ha scritto un libro sulla sua vita

Finalmente hanno presentato insieme il libro che hanno scritto a quattro mani. Perché il giornalista del Tg5 Carmelo Sardo non ha mai parlato pubblicamente con Giuseppe Grassonelli del loro lavoro, visto che lui è detenuto ed è condannato all'ergastolo ostativo. Una pena senza fine: in base all’articolo 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario a lui è negata ogni misura alternativa al carcere e ogni beneficio penitenziario.

LA VECCHIA VITA DI GIUSEPPE - In quelle pagine c'è tutta la vita di Giuseppe, un'esistenza difficile, drammatica ma che ha avuto anche i suoi momenti di riscatto. Nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, nel 1965, è stato condannato a più ergastoli per una catena di omicidi compiuti in Sicilia tra il 1990 e il 1992, anno da cui è rinchiuso in carcere.

Qui Giuseppe è arrivato semianalfabeta e oggi è laureato in lettere moderne con 110 e lode. Il libro che ha scritto insieme a Carmelo Sardo si intitola 'Malerba', è stato pubblicato con Mondadori e racconta la sua vita breve e intensissima, fatta di momenti drammatici. Ha recentemente vinto il premio 'Leonardo Sciascia', destando reazioni contrastanti tanto che la polemica ha varcato i confini nazionali occupando le cronache di giornali e siti internet di tutto il mondo. Questo perché la sua storia di vita è controversa: a poco più di vent'anni ha ucciso i boss e i sicari di Cosa Nostra che gli avevano sterminato la famiglia e per questo da 23 anni sta scontando l'ergastolo.

Dopo una serie di autorizzazioni speciali il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (Dap), d'accordo con il ministero della Giustizia, ha deciso di permettere una presentazione anche all'interno del carcere di Sulmona, in provincia de L'Aquila. Incontro a cui Giuseppe ha ottenuto il permesso di partecipare.

IL MESSAGGIO POSITIVO DEL "NUOVO" GIUSEPPE - C'erano molti giovani, quelli del Gruppo Idee di Chiara Guerra che si adopera per il recupero e il reinserimento dei detenuti all’interno della società, e molti giornalisti di testate straniere. Un Grassonelli molto commosso ha risposto a tutte le domande, come ci ha raccontato Carmelo Sardo, lanciando un messaggio ai tanti giovani presenti.

Giuseppe ha presentato come modello positivo il nuovo Grassonelli, quello che è "uscito trasformato dal carcere”. Una trasformazione a cui ha contribuito anche il libro scritto a quattro mani con il giornalista del Tg5. “Malerba”, ha detto Grassonelli, consegna alle generazioni future un messaggio, etico e civile: quello di non perdere mai quel dono fondamentale che è la libertà, detto da chi come lui è vissuto in contesto criminale che non gli ha dato coscienza della possibilità di poter vivere una vita libera e dignitosa.

Sardo ha voluto ringraziare la dottoressa Luisa Pesante, direttrice del carcere di Sulmona, e il professore Giuseppe Ferraro, titolare della cattedra di Filosofia all'Università Federico II di Napoli, che da anni si dedica alla diffusione della pratica filosofia nelle carceri e in altri luoghi “non istituzionali”, insieme agli operatori sociali e culturali.

Nel corso della presentazione, Grassonelli ha ribadito però l'importanza da parte del detenuto della volontà di voler davvero cambiare, perché senza quella nulla possono i percorsi riabilitativi delle carceri. Lui ha voluto cambiare, ha detto Grassonelli, il quale una volta entrato in carcere ha sentito il bisogno di conoscere, di studiare l'italiano (lui che parlava solo il siciliano), la filosofia: si è recuperato grazie alla cultura.

Quanto alle polemiche sul premio Sciascia, Grassonelli ha ribadito: “Accetto qualsiasi critica purché sia letteraria, a tutto il resto non intendo replicare perché io ora mi occupo solo di lettere e letteratura”.

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