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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Italia

Più detenuti che posti letto, in carcere è di nuovo allarme sovraffollamento

Al 28 febbraio 2017 i detenuti nelle carceri italiane sono circa 56mila con un tasso di sovraffollamento intorno al 111%. Mentre sono ben 10 le Regioni d'Italia con un tasso di sovraffollamento carcerario superiore al totale nazionale

Sesto posto in Europa per l'affollamento delle carceri e nuovo cartellino giallo per l'Italia perchè nonostante il decreto svuota-carceri non è ancora in grado di garantire il rispetto di quegli standard di vivibilità detentiva che ci viene richiesto dal Consiglio d'Europa

A partire dal 2016 il tasso di affollamento del nostro sistema carcerario - pur essendo di gran lunga più basso rispetto al picco raggiunto nel 2010 - appare in lenta risalita. Nel 2015 gli istituti penitenziari italiani ospitavano 49.592 persone, pari al 105% dei posti letto disponibili.

Nel 2016 la popolazione detenuta è salita a 50.228, con un tasso di sovraffollamento pari al 109%. Tale trend sembra essere peraltro confermato dalle ultime rilevazioni dell'amministrazione penitenziaria: al 28 febbraio 2017 i detenuti sono circa 56mila con un tasso di sovraffollamento intorno al 111%.

I dati sono contenuti nel dossier del Servizio Studi del Senato che mette in evidenza i tassi di sovraffollamento rilevabili a livello regionale. 

Sono ben 10 le Regioni d'Italia con un tasso di sovraffollamento carcerario superiore al totale nazionale: la Puglia (140%); la Lombardia (132%); il Molise (131%); la Liguria (130%); il Friuli Venezia Giulia (127%); la Basilicata (127%); l'Emilia Romagna (122%); il Lazio (119%); la Campania (116%) e il Veneto (115%).

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"Il cammino verso una più umana concezione della detenzione può dirsi perciò non ancora concluso - si legge nel dossier del Senato - anche se l'8 marzo 2016 il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa ha deciso di archiviare la procedura di esecuzione delle sentenze contro l'Italia in tema di sovraffollamento carcerario, valutando positivamente l'attuazione del Piano presentato nei sei mesi successivi alla famosa sentenza Torreggiani".

In particolare le sezioni femminili delle carceri "rischiano di essere reparti marginali - si legge nel dossier - in cui le donne hanno meno spazio vitale, meno locali comuni, meno strutture e minori opportunità rispetto agli uomini".

C'é poi il capitolo delle detenute con figli piccoli. A sei anni dalla legge di riforma delle madri sono ancora una quarantina i bambini che vivono nelle carceri con le loro madri. I dati mostrano la presenza di detenute in detenzione domiciliare speciale a partire dal 2014, appaia poco significativa, con numeri pari a sole 3 o 4 unità. Quanto al numero delle detenute presenti in carcere insieme ai figli minori, al 31 dicembre 2011 se ne contavano 51, scese a 40 al 31 dicembre del 2012 e del 2013, e diminuite ulteriormente a 27 nel 2014 (con 28 bambini).

Nel 2015 c'è stato un deciso incremento (50 bambini e 49 madri in detenzione) e nel 2016 una nuova riduzione (34 madri e 37 bambini). Molto variabile, ma sempre al di sotto delle 20 unità, il numero delle detenute in stato di gravidanza, che dalle 13 del 2011 sono scese alle 9 del 2016, con un picco nel 2013 pari a 17.

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