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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Novara

Suicida a 14 anni dopo le offese sui social, reato estinto per i cinque bulli

Non luogo a procedere contro i cinque giovani per effetto dell'esito positivo della messa alla prova. L'avvocato della famiglia di Carolina Picchio: "Credo che il dolore per la scomparsa di Carolina non possa essere compensato da qualsiasi esito di proscioglimento"

Il 17  maggio 2017 fu approvata all'unaminità la legge sul cyberbullismo, dedicata a Carolina Picchio, la studentessa 14enne che la notte del 5 gennaio 2013 si suicidò gettandosi dalla finestra di casa perché esasperata dagli insulti e dalle oscenità che riceveva sui social. 

Il processo per la sua morte presso il tribunale dei minorenni di Torino si è concluso per effetto dell'esito positivo della messa alla prova con la misura premiale dell'estinzione di reato per i cinque ragazzi coinvolti. 

Il tribunale ha quindi pronunciato la sentenza di non doversi procedere per i cinque, all'epoca dei fatti tutti minorenni (come la vittima), accusati a vario titolo di stalking, diffamazione, produzione e diffusione di materiale pedopornografico e morte come conseguenza non voluta derivante da commissione di altro reato.

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"Questo istituto della messa alla prova è considerato fiore all'occhiello del processo penale minorile perché consente l'applicazione della mediazione penale e delle altre strategie di giustizia riparativa - dice all'AdnKronos Anna Livia Pennetta, avvocato della famiglia Picchio - Mi rendo conto che questi giovani, all'epoca dei fatti, erano minorenni e quindi della necessità di un loro recupero perché sicuramente dopo questo periodo di messa alla prova non commetteranno più atti violenti dettati da immaturità e da un uso non consapevole del web; ma come avvocato della famiglia credo che il dolore per la scomparsa di Carolina non possa essere compensato da qualsiasi esito di proscioglimento".

Nel giugno del 2016 i cinque avevano chiesto la messa alla prova, un istituto previsto per i minori con un percorso variabile dai 15 ai 27 mesi. In questi giorni si è concluso il periodo di prova più lungo, a carico di uno dei giovani.

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