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Venerdì, 29 Marzo 2024
Giustizia

Caso Aldrovandi, la madre chiude facebook: "Torno a essere una mamma privata"

Patrizia Moretti chiude il suo account e la decisione arriva poche ore dopo l'ennesima querela del Coisp, sindacato di polizia, ai suoi danni: "Le sentenze sono definitive, chi vuol capire ha capito"

Patrizia Moretti ha deciso di lasciare i social network, vuole tornare a essere una "mamma privata". La mamma di Federico Aldrovandi dal 2005 con determinazione si era impegnata per chiedere verità e giustizia riguardo l'omicidio del figlio, per cui sono stati condannati in via definitiva quattro agenti di polizia.

L'annuncio arriva proprio dalla sua pagina facebook:

Ho chiuso l’account perché tutto è già stato detto. Le sentenze sono definitive. Chi vuol capire ha capito. Agli altri addio. Io torno a essere mamma privata. Federico adesso ha moltissime voci che ringrazio una per una. L’Associazione prosegue sulla strada di Federico. Ciao


Risponde anche l'associazione Federico Aldrovandi che spera che "Patrizia possa alleggerire la sua vita passando il testimone a chi ha capito che la lotta della famiglia Aldrovandi è la lotta di tutti".

La "mamma coraggio" ha preso questa decisione a poche ore dall'annuncio del Coordinamento per l'indipendenza delle forze di polizia (Coisp) di voler sporgere denuncia ai suoi danni per diffamazione. Lo stesso sindacato che l'anno scorso aveva organizzato una manifestazione in solidarietà agli agenti condannati per l'omicidio di Federico sotto l'ufficio di Patrizia.

Le parole che hanno fatto reagire il Coisp sono state quelle riportate dal sito contropiano.org in un'intervista fattale qualche giorno fa. La donna aveva definito il segretario del sindacato, Franco Maccati, "uno stalker".

Non scendo a indagare le motivazioni dei suoi assurdi comportamenti. Penso sia un vero torturatore morale, che non ha mai avuto scrupoli nei confronti della mia famiglia

In effetti i social network devono essere stati grande motivo di stress e sofferenza per Patrizia, visto che spesso la donna è stata insultata anche con epiteti molto spiacevoli su alcune pagine pubbliche e private. L'ultimo episodio è avvenuto a pochi giorni dalla notizia del risarcimento chiesto dalla Corte dei conti ai quattro agenti che hanno ucciso Federico. Sul fatto si è espresso anche il padre, Lino, che ha scritto sul proprio profilo:

Incredibile dover assistere a tanto orrore, disprezzo e astio. Dopo averci ammazzato un figlio con violenza e senza una ragione, un certo mondo continua a bastonare, a soffocare, a torturare per un dolore, incurante della salute delle persone e delle sentenze dei Tribunali, quasi a volerci spaccare il cuore, come lo fecero quella mattina a Federico. Era forse il prezzo da pagare per una piccola, quasi impercettibile giustizia, ma per la dignità e il rispetto che troppe volte sembra allontanarsi, di un ragazzino meraviglioso, con cui vivevamo assieme 16 ore al giorno, era il minimo che potessimo fare. Affronteremo anche questo, anche se i mie occhi e la mia attenzione saranno sempre puntati sui condannati di questa storia maledetta: “Pontani Enzo, Forlani Paolo, Segatto Monica e Pollastri Luca”. Il resto è schifezza. Vi chiedo gentilmente di non offendere, grazie.

Non è la prima volta che il sindacato minaccia querele, in particolare nei confronti di parenti di vittime di casi di ' malapolizia': circa un anno fa lo stesso procedimento era stato avviato ai danni di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano.

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