Charlie Gard, l'ultimo tentativo: "Il Papa gli vuole dare il passaporto del Vaticano"

Una mossa che, se confermata, avrebbe del clamoroso.

Il Vaticano starebbe valutando la possibilità di emettere un passaporto per il piccolo Charlie Gard, il bimbo britannico di 11 mesi malato terminale, in modo da poterlo fare ricoverare al Bambino Gesù malgrado il 'no' da parte delle autorità londinesi. L'ipotesi è stata lanciata sotto forma di indiscrezione dal tabloid The Sun e sta rimbalzando su tutti i siti britannici, ore dopo l'ultimo disperato grido dei genitori di Charlie.

Il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin due giorni fa lo aveva confermato: "Faremo il possibile" per «superare i problemi» legali che impediscono il trasferimento di Charlie Gard dal Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato e dove si è deciso di interrompere le cure giudicate inutili, all’ospedale romano Bambino Gesù, di proprietà della Santa Sede. 

Ieri sera l'associazione Mitocon - che dà sostegno ai bambini affetti da malattie mitocondriali e alle loro famiglie - ha fatto sapere infatti che la madre del neonato si è messa in contatto con l'onlus per dire che "stanno per staccare le macchine".

Sempre secondo la stampa britannica, una seconda opzione per evitare che già oggi venga staccata la spina delle macchine che tengono in vita Charlie sarebbe stata proposta dagli Stati Uniti. Dopo l'interessamento diretto del presidente Donald Trump al caso del piccolo affetto da una malattia genetica rarissima e incurabile, la sindrome da deplezione del DNA mitocondriale, oltre alla proposta di un ricovero negli Usa per tentare una cura sperimentale ora si pensa a spedire i farmici al Great Ormond Street Hospital di Londra, dove Charlie è ricoverato.