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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Malattie

"Non staccate la spina al piccolo Charlie Gard": l'appello di 40 eurodeputati

"Siamo preoccupati per un caso che infrange i valori fondamentali dellʼEuropa", si legge nella lettera sottoscritta al Parlamento Europeo. Ma dall'Inghilterra arriva un secco no al trasferimento di Charlie al Bambin Gesù

"Esprimiamo il nostro pieno appoggio alla famiglia di Charlie Gard e siamo preoccupati per il risultato oltraggioso di un caso che infrange i valori fondamentali dell'Europa, in particolare il diritto alla vita". È quanto si legge in una lettera sottoscritta al Parlamento europeo da 40 eurodeputati, che chiedono di non staccare la spina al bimbo inglese colpito da una rara malattia. 

"L'amore per il proprio bambino spesso conduce i genitori a superare quello che è normalmente possibile; proprio come nel caso di Chris Gard e Connie Yates, che sono riusciti a raccogliere 1,4 milioni di dollari" per finanziare "procedure mediche innovative eticamente sostenibili".

Chris e Connie, si legge ancora nella missiva, "hanno trovato con successo un trattamento sperimentale negli Stati Uniti". Eppure la sentenza della Corte europea è stata inappellabile: la grave malattia genetica da cui il bimbo è afflitto, la sindrome da deperimento mitocondriale, infatti è giudicata incurabile e non offre speranze.

"Come è possibile che anche oggi, nel ventunesimo secolo, in tempi in cui noi stessi definiamo la nostra epoca come quella che rispetta i valori fondamentali della vita e della dignità umana, il Regno Unito non agisca nel migliore interesse dei suoi cittadini? Noi, sottoscrittori deputati del Parlamento europeo, intendiamo rispondere con un chiaro 'no' e condanniamo fermamente la vergognosa condotta che minaccia questi valori della nostra società civile".

Charlie Gard, la mamma chiama il Bambin Gesù

E' di ieri invece la notizia di un contatto telefonico tra la madre di Charlie Gard e l'ospedale Bambin Gesù di Roma che si era dichiarato disposto a curare il bambino. Ma dall'ospedale britannico è arrivato un secco no al trasferimento di Charlie.

"Sono stata contattata dalla mamma di Charlie, Connie Yates", ha riferito Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

"È una signora molto determinata e molto decisa, che non vuole cedere di fronte a nulla. Ci ha chiesto di provare a verificare la possibilità di una cura per il figlio e i nostri medici e scienziati stanno approfondendo la possibilità. Però l’ospedale ci ha detto che il board per motivi legali non può trasferire il bambino. Noi approfondiremo la possibilità di cura, poi i medici parleranno direttamente con la famiglia".

"Io sto con Charlie Gard": i gruppi di sostegno sui social

Intanto la vicenda di Charlie viaggia sui social e crescono i gruppi di sostegno come #charliesfight, Pray4charlie e "Io sto con Charlie Gard". E mentre su Facebook la mamma Connie ogni giorno aggiorna il suo doloroso diario, un tam tam sui social chiede che in Gran Bretagna si tenga una mobilitazione sabato prossimo: mille palloncini blu in cielo per salvare Charlie.
 

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