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Venerdì, 19 Aprile 2024
DIRITTI

Cognome della madre ai figli: c'è l'accordo bipartisan

Alessandra Mussolini di Forza Italia e Stefano Esposito del Pd sono i primi firmatari dell'iniziativa promossa in Senato dopo il richiamo della Corte di Strasburgo. "Eliminare i residui sessisti e discriminatori nel diritto di famiglia"


Su monito della Corte dei Diritti umani i lavori in Parlamento sono cominciati subito per le modifiche del codice civile che consentiranno di dare al proprio figlio o figlia il cognome della madre.

Stamani in conferenza stampa al Senato Alessandra Mussolini (Forza Italia) e Stefano Esposito (Partito Democratico) lo hanno ribadito con forza: è arrivata già la richiesta dei due senatori alla commissione Giustizia di palazzo Madama per accelerare l'iter, con un possibile intervento del Governo. Un'urgenza giustificata dalla sentenza di Strasburgo.

"Si tratta di una battaglia combattuta da molto tempo: ci sono stati tentativi a vuoto nelle precedenti legislature per motivi diversi. Adesso con la sentenza della Corte di Strasburgo, che condanna l'Italia per discriminazione non possiamo non metterci subito a lavoro" ha spiegato Mussolini che negli anni precedenti non solo aveva stilato delle proposte in materia ma aveva anche tentato di dare il proprio cognome ai suoi due figli: "E' stata una lunga e vergognosa trafila burocratica".

La proposta modificherebbe il Codice civile per assegnare al figlio il diritto ad assumere i cognomi e regolare i diversi casi di riconoscimento da parte dei genitori. In questo modi sia il cognome delle madri che quello dei padri avrebbe lo stesso valore. Anche il senatore Stefano Esposito, come Mussolini, ha cercato di dare alla compagna la stessa possibilità e ha avuto gli stessi riscontri: "Esistono strumenti giudiziari per questo ma sono imbevuti di procedure burocratiche: io ci ho messo 15 anni con un figlio e ho dovuto ripetere la procedura per gli altri nati successivamente - spiega il senatore - invece il fatto che la nostra sia una richiesta bi-partisan semplifica molto i lavori".

"Sottolineamo anche come avere il cognome di madre e padre sia anche diritto dei minori. Crescere da subito nella consapevolezza della parità dei coniugi è fondamentale" spiega la senatrice del pd Marchesini. Mentre per rimediare ai problemi che potrebbero derivare dal doppio cognome c'è la proposta del senatore pd Sergio Logiudice: "Il genitore che trasmette un doppio cognome decide quale trasmettere. Vogliamo ampliare al massimo la libertà di scelta per superare quei residui sessisti e discriminatori che sono sopravvissuti alle riforme in materia di diritto di famiglia".

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