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Giovedì, 25 Aprile 2024
CASO ILVA

Ilva, commissario in arrivo: "Bonifica necessaria, ma non si può chiudere"

Il ministro dello Sviluppo economico annuncia: "L'Ilva sarà commissariata a tempo. La prosecuzione dell'attività industriale rappresenta la condizione necessaria per la bonifica. Chiudere costa 8 miliardi"

TARANTO - Bonifica immediata dei territori, rilancio dell'attività e commissariamento temporaneo. E' questa la ricetta del ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato per la vicenda Ilva. Una soluzione va trovata, insomma, e anche alla svelta. 

Durante il suo discorso alla Camera, Zanonato è stato chiaro: il territorio va senza dubbio bonificato ma chiudere l'Ilva sarebbe un ulteriore disastro. Che costerebbe, conti alla mano, "8 miliardi annui imputabili per circa sei miliardi alla crescita delle importazioni, a 1,2 miliardi per il sostegno al reddito e i minori introiti per l'amministrazione pubblica e circa 500 milioni in termini di minore capacità di spesa per il territorio direttamente interessato". 

Non solo soldi, però. La questione, infatti, va "affrontata con la consapevolezza di quello che l'azienda rappresenta per il territorio e per l'economia nazionale, visto che il polo di Taranto è uno dei principali in Europa e occupa dodicimila addetti diretti con indotto intergato verticalmente, che porta l'occupazione diretta a oltre 15mila unità più 9.200 unità legate all'indotto"

C'è quindi l'esigenza, ha ripetuto Zanonato, di "assicurare la continuità del processo produttivo e gli interventi bonifica ambientale, perchè il governo è convinto che la prosecuzione dell'attività industriale rappresenti la condizione preliminare e necessaria per la realizzazione degli inevstimenti necessari per l'ambiente".

Attività industriale che proseguirà sotto la guida di un commissario. "Nel primo pomeriggio, il governo adotterà un decreto che prevede un commissariamento temporaneo dell'Ilva, che consentirà di gestire l'azienda attuando l'Aia". Ci sarà, dunque, una "sospensione temporanea" degli organi dirigenti dell'azienda e "la nomina di un commissario", al termine saranno ricostituiti gli organi ordinari e riconsegnato tutto alla società. Dalle soluzioni che il governo saprà adottare - ha avvisato Zanonato - dipende il futuro della siderurgia italiana". Il tempo a disposizione è ormai poco e "il garante ha già evidenziato dei ritardi rispetto alle prescrizioni per il risanamento".

Soddisfatto, anche se non pienamente, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che avrebbe auspicato un commissariamento straordinario. "Vogliamo davvero estromettere la famiglia Riva dalla vicenda dell'Ilva di Taranto. Dal governo mi aspetto il commissariamento straordinario, l'estromissione della famiglia Riva e la possibilità di attingere a importanti salvadanai della famiglia Riva anche per finanziare importanti attività di bonifiche".

"Alla luce dell'ultimo decreto di sequestro - ha continuato Vendola - ho detto a tutte le autorità di governo di smetterla di immaginare che si tratti di andare alla guerra con i giudici o di sottrargli con qualche arzigogolo normativo la competenza su questa materia. E' giunto invece il momento nel quale tutta la politica e tutte le articolazioni dello Stato prendano atto dell'accaduto e cambiano l'approccio al problema Ilva. Per salvare l'Ilva bisogna rispettare due condizioni: l'esercizio della vita di fabbrica deve essere condizionato al pieno diritto alla salute e bisogna cacciare via i Riva".

"In questi anni - ha concluso Vendola - c'è stata una cattiva governance che ha nascosto la polvere sotto il tappeto, oggi c'è una debole governance perché la proprietà si è schiantata e con le dimissioni dei quadri intermedi siamo alla deriva. Credo che la governance non debba essere più riferita ai proprietari".

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