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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Milano

Processo Mediaset: Berlusconi condannato a 4 anni

Si chiude il primo grado di giudizio del processo sui diritti tv Mediaset: il pm aveva chiesto 3 anni e 8 mesi. Assolto Fedele Confalonieri

MILANO - E' arrivata la sentenza di primo grado sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv Mediaset: Silvio Berlusconi è stato condannato a quattro anni per frode fiscale.

Assolto, invece, per non aver commesso il fatto, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, che si è detto "solo moderatamente soddisfatto perché dispiaciuto per la condanna" del Cavaliere.

L'ex premier è stato anche condannato all'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, ma la misura non è immediatamente esecutiva perché si tratta di una sentenza di primo grado.

"CONDANNA POLITICA INTOLLERABILE" - E' dura la reazione alla condanna da parte di Silvio Berlusconi: "Ero certo di essere assolto da un'accusa totalmente fuori dalla realtà. E' una condanna politica incredibile e intollerabile. So che certamente non si può andare avanti così. Si deve fare qualcosa. Con certi giudici un Paese diventa incivile, barbaro, invivibile e cessa di essere una democrazia. Dispiace ma è così".

LA LETTURA DELLA SENTENZA: GUARDA IL VIDEO

MULTA DI 10 MILIONI - I giudici del processo Mediaset hanno anche disposto un versamento a titolo di provvisionale di 10 milioni di euro da parte degli imputati condannati, tra i quali Silvio Berlusconi, all'Agenzia delle Entrate. Il pm Fabio De Pasquale aveva chiesto una condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione per Berlusconi e a 3 anni e 4 mesi per Confalonieri.

BERLUSCONI A STUDIO APERTO: "CONDANNA POLITICA INTOLLERABILE"

3 ANNI DI INDULTO PER BERLUSCONI - Berlusconi beneficia della legge sull'indulto approvata nel 2006 dal governo Prodi e ottiene così un condono di tre anni sui 4 complessivi di condanna decisi per lui dal Tribunale di Milano. Lo ha precisato il giudice Edoardo D'Avossa, leggendo le motivazioni della sentenza sull'ex capo del governo. In particolare, il giudice ha letto in aula il testo della legge 241 del 2006 che all'art. 1 prevede la concessione dell'indulto "per tutti i reati commessi fino a tutto il 2 maggio 2006 nella misura non superiore a tre anni per le pene detentive". Anche gli altri 4 imputati condannati beneficiano dell'indulto.

IL PROCESSO MEDIASET - Il processo, iniziato nel 2006, aveva per oggetto la compravendita dei diritti televisivi e cinematografici con società Usa per 470 milioni di euro che sarebbe stata effettuata da Fininvest - società di proprietà della famiglia dell'ex-premier - attraverso due società off-shore. Per la procura, le major americane avrebbero venduto i diritti alle due società off-shore, le quali a loro volta li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset allo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri a disposizione di Berlusconi. Tutti gli imputati hanno sempre negato ogni addebito.

GLI ALTRI CONDANNATI - Sono stati condannati anche Frank Agrama, l'uomo di affari di origine egiziana di cui secondo l'accusa Berlusconi sarebbe stato il socio occulto, a 3 anni, Daniele Lorenzano, produttore ed ex manager Fininvest, a 3 anni e 8 mesi e Gabriella Galetto, ex manager del gruppo in Svizzera, a 1 anno e 6 mesi. Alcuni degli imputati di riciclaggio, tra cui il banchiere Paolo Del Bue, si sono visti derubricare l'imputazione in appropriazione indebita con conseguente prescrizione. "C'era un'organizzazione capillare finalizzata a far lievitare i costi dei diritti televisivi e cinematografici", è scritto nella sentenza della condanna che il presidente del collegio Edoardo D'Avossa ha letto in aula.

LE REAZIONI - "L'ennesima prova di accanimento giudiziario nei confronti del presidente Silvio Berlusconi. Una condanna inaspettata e incomprensibile" per Angelino Alfano, segretario del Pdl. "Tutti i nodi vengono al pettine. Nonostante tutte le leggi ad personam che Berlusconi si è fatto e nonostante la continua delegittimazione e denigrazione dei magistrati, la verità è venuta a galla" ha invece commentato Antonio Di Pietro, presidente Idv. "Una sentenza assolutamente incredibile che va contro le risultanze processuali e che è totalmente sconnessa da ogni logica giuridica". Così i legali dell'ex premier, Piero Longo e Niccolò Ghedini.




 

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