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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Coppia dell'acido, in appello 14 anni ad Alex e 12 a Martina

Il collegio presieduto da Fabio Tucci ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado riducendo di due anni la pena all'ex bocconiana. Confermata, invece, la condanna a 14 anni per il broker tedesco

MILANO - Quattordici anni per Alexander Boettcher, dodici per Martina Levato. Queste le pene inflitte dalla Corte d'Appello di Milano alla cosiddetta "coppia diabolica" per l'aggressione a Pietro Barbini.

Il collegio presieduto da Fabio Tucci ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado riducendo di due anni la pena all'ex bocconiana. Confermata, invece, la condanna a 14 anni per il broker tedesco. Il verdetto è arrivato dopo quasi 6 ore di camera di consiglio.

I giudici hanno inoltre confermato la provvisionale (una sorta di acconto, in attesa che un giudice civile determini l'esatta entità del risarcimento da versare alla vittima) già decisa dal Tribunale titolare del processo di primo grado: i due imputati sono stati condannati al pagamento di 1 milione di euro a favore di Barbini, il giovane sfregiato con l'acido il 28 dicembre 2014 in Via Giulio Carcano, periferia Sud di Milano. Pari invece a 100 mila euro la provvisionale disposta per i suoi familiari. Alex e Martina erano presenti in aula al momento della lettura della sentenza. Il sostituto procuratore Lucilla Tontodonati aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado.

MARTINA - "Sono contenta, si vede che quello che ho fatto ha toccato la mente e il cuore dei giudici". Così Martina Levato ha illustrato al suo difensore, l'avvocato Alessandra Guarini, il proprio stato d'animo dopo la decisione dei giudici della Corte d'Appello di Milano di ridurre, da 14 a 12 anni di carcere, la condanna che le era stata inflitta nel primo grado di giudizio per l'aggressione con l'acido a Pietro Barbini.

Se infatti l'ex bocconiana davanti ai giudici del processo di primo grado aveva tentato di scagionare Alexander Boettcher, addossandosi tutta la responsabilità per il blitz con l'acido del 28 dicembre 2014, nel processo d'appello ha cambiato versione: si è definita "vittima" e "succube" del suo ex amante, accusando apertamente Alex di aver svolto il ruolo di "regista" e "pianificatore" di tutte le aggressioni con l'acido messe a segno dalla cosiddetta "coppia diabolica".

ALEX - Si è sempre proclamato innocente. Così Alexander Boettcher non ha voluto esprimere nessun commento o valutazione sulla sentenza d'appello che ha confermato la sua condanna a 14 anni di carcere per l'aggressione con l'acido a Pietro Barbini. Ma, stando a quanto riferito dal suo legale, l'avvocato Giovanni Flora, l'ex broker immobiliare di origini tedesche è "deluso". Perché la sentenza emessa dai giudici della Terza Corte d'Appello di Milano, ha polemizzato il legale, "è poco comprensibile".

Il collegio presieduto da Fabio Tucci ha ridotto di due anni, portandola da 14 a 12 anni di reclusione, la pena per Martina Levato. Rispetto al processo di primo grado, l'ex bocconiana, con un improvviso dietrofront, ha cambiato versione, definendosi "vittima" di Alex e addossando all'ex amante tutte le responsabilità delle aggressioni con l'acido. "Non ci risultavano queste differenze di ruoli - ha sottolineato ancora l'avvocato Flora - e ci aspettavamo una riduzione del trattamento sanzionatorio che non c'è stato. Faremo ricorso in Cassazione".

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