Regione Sardegna: pecore e Rolex coi soldi pubblici
Bufera in Regione: cinquantatre consiglieri indagati e accusati di peculato. Avrebbero acquistato, con soldi pubblici, oggetti di valore e pecore e vitelli. Coinvolta la candidata Pd per le prossime regionali
CAGLIARI - Il più "classico" degli scandali. Scarpe da tennnis, Rolex, penne stilografiche, opere d'arte e, giusto per non farsi mancare niente, pecore: tutto comprato con i soldi pubblici da cinquantatre consiglieri regionali sardi. Ai venti già iscritti nel registro degli indagati da qualche mese, infatti, si sono aggiunti altri trentatre consiglieri: tutti accusati di peculato.
Oltre ad acquisti per scopi personali, ci sarebbe qualcuno che avrebbe vincolato 250mila euro in banca per incassare gli interessi del deposito.
Alcuni dei politici coinvolti nell'inchiesta hanno nel frattempo concluso il loro incarico, altri sono anche diventati assessori, e c'è perfino chi è già sbarcato in Parlamento o a Bruxelles.
Quasi tutti i consiglieri coinvolti appartengono al centrosinistra: tra i quali Francesca Barracciu, candidata del Pd per le prossime regionali. Non manca però un eponente di centro destra, come l'ex capogruppo Pdl Mario Diana, ora alla guida di un gruppo autonomo. E poi nomi come gli assessori regionali Oscar Cherchi e Mario Floris e l'ex Idv Adriano Salis.
Venerdì, intanto, riprenderà il processo contro Silvestro Ladu, ex capogruppo di Forza Paris, ex assessore ed ex parlamentare: è accusato di aver speso i soldi pubblici per pecore e un vitello.
Obiettivo dei giudici, e dei pm che conducono le indagini, è verificare come siano stati spesi i ventiquattro milioni di euro destinati alle spese istituzionali degli ottanta consiglieri. Quel che è certo, al momento, è che le fatture non venivano presentate: il che getta parecchie ombre sull'uso che è stato fatto dei soldi pubblici.