"Con mio figlio c'è stato un abbraccio emozionante": così ha descritto l'incontro con il piccolo Achille Martina Levato, la donna condannata a 14 anni di carcere per una aggressione con l'acido. Così racconta il suo legale, l'avvocato Stefano De Cesare. Tutto è stato possibile dopo il provvedimento del tribunale dei minori che ha autorizzato la visita.

Intanto gli avvocati della donna hanno fatto sapere che ora rimaranno in attesa anche di un nuovo provvedimento del tribunale che faccia chiarezza su dove saranno collocati madre e figlio dopo che la donna verrà dimessa dalla clinica dove è ricoverata da quando ha partorito. Fonti ospedaliere affermano che Martina sta bene ma verrà dimessa tra qualche giorno per decisione dei magistrati.

Il provvedimento che ha autorizzato la visita stabilisce anche che la neo-mamma potrà vedere il piccolo una volta al giorno con la presenza di operatori sanitari. Sarà necessario anche nominare un tutore legale. E' scattato anche il procedimento di adottabilità che potrebbe però durare mesi, tra fase istruttoria, depositi di memorie e perizie e l'udienza. In poche parole ancora non si sa se Martina, dopo il ricovero, verrà trasferita in una icam, una struttura predisposta per la detenzione delle mamme condannate assieme ai propri bambini. 

Intanto dal carcere anche il compagno di Martina e padre di Achille, Alexander Boettcher, ha fatto istanza al tribunale di Milano per poter vedere suo figlio. Il giovane precisa di aver "già chiesto di poter riconoscere il bambino" e che è ancora in attesa di chiarimenti "dall'ufficio anagrafe del Comune". Boettcher scrive inoltre che già da tempo è "autorizzato a colloqui con la madre". L'istanza per conoscenza è stata inoltrata anche alla direttrice del carcere di San Vittore, dove l'uomo è detenuto, e al Tribunale per i minorenni che ha concesso a Martina la possibilità di vedere il figlio una volta al giorno.