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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Focolaio di coronavirus nello stabilimento Aia di Treviso: "Esclusa zona rossa"

Preoccupazione a Vazzola dove sono saliti a 184 i lavoratori positivi nello stabilimento di lavorazioni carni. L'azienda ha deciso di dimezzare la presenza sugli impianti ma i sindacati protestano

Preoccupazione a Treviso dove sono saliti a 184 i lavoratori positivi nello stabilimento Aia di Vazzola. Secondo quanto appreso da Trevistotoday non è stata disposta la chiusura dell'azienda che ha deciso di dimezzare la presenza sugli impianti di lavorazione delle carni. Già domani i sanitari dell'Ulss 2 provvederanno ad una nuova tornata di tamponi in azienda, questa volta con i test rapidi (da poche ore approvati anche dall'Istituto Spallanzani di Roma) che permetteranno ai singoli dipendenti di avere in poche ore il risultato della loro positivà o meno al Covid.

Sul tavolo del vertice tra azienda, sindacati e autorità sanitarie le modalità di gestione dello stabilimento dell'Agricola Tre Valli a seguito del noto focolaio che ha coinvolto centinaia di lavoratori nelle ultime settimane.

L'azienda, su indicazione dell'Ulss e della Prefettura, ha deciso quindi di continuare comunque la linea produttiva, dimezzando però temporaneamente la produzione e organizzando il lavoro dei dipendenti su nuovi turni ridotti e distaccati tra loro, così da mantenere il distanziamento sociale e non creare assembramenti o ulteriori situazioni promiscue nelle quali si possa diffondere il virus. 

Al momento i dati dell'Ulss 2 riportano come i positivi risultino asintomatici mentre 360 sono negativi su 560 test totali. I sindacati durante il vertice in Prefettura hanno anche esternato la loro delusione per il fatto che molti lavoratori, tra coloro che in questi giorni sono risultati positivi al coronavirus, sono poi comunque stati fatti rientrare al lavoro. Seppur con le precauzioni del caso, in merito all'uso di mascherine e al rispetto del distanziamento dovuto, per i sindacati anche questo atteggiamento dell'azienda potrebbe infatti aver influito negativamente sull'aumento dei contagi nell'ultimo periodo.

Focolaio a Vazzola: non sarà zona rossa

"Parlare di 'zona rossa' è improprio. Oggi nell'incontro con la Ulss non si è parlato in alcun modo di questo: non ci sono i presupposti per chiudere Vazzola". Lo ha detto all'AdnKronos Giovanni Domenico Zanon, sindaco di Vazzola, dopo i casi di coronavirus nello stabilimento Aia del comune nel trevigiano e il vertice che si è tenuto questa mattina in prefettura.

"I lavoratori positivi residenti nel nostro territorio sono una quindicina - ha aggiunto Zanon - questa situazione riguarda molti comuni limitrofi e non si 'criminalizzi' Vazzola. Continuo a essere tranquillo: sono andato in azienda la settimana scorsa, ho parlato con i medici e resto in contatto con gli operatori dell'Ulss tutti i giorni. L'ipotesi di una 'zona rossa' è stata categoricamente esclusa".

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