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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Rieti

Amatrice, individuato il corpo di Sayed: era l'ultimo disperso del terremoto

I vigili del fuoco hanno individuato tra le macerie il corpo del rifugiato afghano rimasto sepolto durante la scossa del 24 agosto. E intanto continua lo sciame sismico: "Via dalle tendopoli il prima possibile"

Sayed, afghano in fuga dalla guerra, era l'ultimo disperso del terremoto di Amatrice. Il ragazzo era stato collocato nel paese del reatino insieme ad altri connazionali e, da poco, aveva trovato lavoro come pizzaiolo a Torino. Sarebbe dovuto partire qualche giorno prima, ma è stato trattenuto dal desiderio di partecipare alla festa degli spaghetti all'amatriciana, poi annullata dopo le forti scosse.

Dopo giorni di lavoro, i vigili del fuoco hanno individuato il suo corpo: Sayed era rimasto sepolto durante la scossa del 24 agosto. Le operazioni di recupero del corpo inizieranno oggi: si tratta di un intervento molto difficile, perché quel che resta dell'abitazione è franato e rischia di finire in un dirupo.

"Sayed era un ragazzo stupendo, solare, di una simpatia unica", dicono i ragazzi della cooperativa che si occupava di lui e degli altri afghani. In quella casa vivevano in cinque, anche se alle 3.36 della notte maledetta erano in quattro: Adil si è salvato buttandosi dal balcone; Sultan, un altro ragazzo che fa l'interprete, è riuscito ad uscire da solo dalle macerie ed è ora ricoverato al San Camillo di Roma, Whaid è stato sbalzato fuori di casa dalla scossa e i soccorritori l'hanno recuperato in mezzo al prato. Sayed, invece, non ce l'ha fatta. Ad Amatrice nei giorni scorsi era arrivato dall'Austria anche suo fratello, Zia, nella speranza di ritrovarlo. "Sarà vivo in qualche angolo là sotto, lo so", diceva animato dalla speranza. Sayed è la vittima numero 296 del sisma. Sono state chiuse le ricerche nell'hotel Roma: tra le macerie non c'è più alcun corpo da recuperare.

Inaugurato il nuovo Ponte di Amatrice (Ansa)

LO SCIAME SISMICO - E intanto a dieci giorni dal devastante terremoto, non si ferma lo sciame sismico nella zona appenninica compresa tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. La notte scorsa e per tutta la giornata i sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno registrato decine di scosse percepibili tra la popolazione già provata dall'emergenza e dall'attesa di sapere cosa accadrà nei prossimi giorni. Una delle scosse più forti è stata registrata questa mattina alle 6.22: magnitudo 3.2, epicentro sempre tra i Monti Sibillini.

I funerali delle vittime ad Amatrice

"CHIUDERE LE TENDOPOLI" - "Dobbiamo chiudere le tendopoli il prima possibile, già dalla prossima settimana il clima rischia di diventare più rigido", ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, al termine della riunione con il commissario Vasco Errani e i sindaci dei Comuni marchigiani colpiti dal sisma. "Si deve rispettare l'identità di questi luoghi, quindi ogni soluzione come le casette è temporanea per gestire la ricostruzione", ha affermato Errani. Curcio ha ribadito più volte la necessità di intervenire in tempi brevissimi. "Il clima - ha spiegato - rischia di diventare più rigido già nei prossimi giorni, dobbiamo spostare subito le categorie di persone più fragili". Un obiettivo condiviso anche da Errani: "La prossima settimana vi comunicheremo il D-day, ossia il giorno in cui cominceremo a smantellarle. Sappiamo bene che con il maltempo nei campi comincia il disagio e il nervosismo e quindi dobbiamo accelerare".
 

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