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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Roma

Vaticano, "il corvo" è il maggiordomo

Il presunto responsabile della fuga di notizie dalla Santa Sede è stato identificato: sarebbe il maggiordomo del Pontefice. Ancora tensioni in Vaticano dopo la sfiducia al banchiere dello Ior Gotti Tedeschi

ROMA - Tensioni e scontri in Santa Sede, atto secondo. Dopo la sfiducia arrivata ieri nei confronti del presidente dello Ior (istituto delle opere di religione) Ettore Gotti Tedeschi, oggi un altro colpo di scena: il presunto "corvo" accusato di aver fatto uscire dal Vaticano carte e documenti segreti è stato arrestato. Lo ha precisato la magistratura vaticana, per mezzo della sala stampa della Santa Sede. La "persona in possesso illecito di documenti riservati" è stata identificata dalla gendarmeria: si tratterebbe di un aiutante di camera, in sostanza il cameriere personale del Pontefice. Per ora, però, nessuna conferma da Oltretevere.

Alla nota ufficiale ha fatto seguito una dichiarazione del portavoce vaticano, Federico Lombardi, probabilmente in riferimento al libro di Gianluigi Nuzzi 'Sua Santità', il testo in libreria da sabato scorso che pubblica carte e lettere private del Papa. "L'attività di indagine avviata dalla Gendarmeria, secondo istruzioni ricevute dalla Commissione cardinalizia e sotto la direzione del Promotore di Giustizia, ha permesso di individuare una persona in possesso illecito di documenti riservati". "Questa persona - ha aggiunto il gesuita - si trova ora a disposizione della magistratura vaticana per ulteriori approfondimenti".

Al primo manifestarsi delle fughe di documenti riservati vaticani e dopo una prima indagine informale della Gendarmeria vaticana sul 'corvo' (o la 'talpa', come è stata soprannominata nei corridoi vaticani), il 'sostituto' della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu, spiegò, in un'intervista al direttore dell'Osservatore romano dello scorso 16 marzo, che la Segreteria di Stato Vaticana aveva disposto un'accurata indagine che riguardava tutti gli organismi della Santa Sede: a livello penale condotta dal promotore di giustizia del tribunale vaticano, Nicola Picardi, e a livello amministrativo svolta dalla stessa Segreteria di Stato, mentre una "superiore commissione" era stata incaricata dal Papa di fare luce sull'intera vicenda.

Poche settimane dopo, il 25 aprile, la Santa Sede precisò che "a seguito della recente divulgazione in televisione, sui giornali ed in altri mezzi di comunicazione di documenti coperti dal segreto d'ufficio, il Santo Padre ha disposto la costituzione di una Commissione Cardinalizia, per un'indagine autorevole che faccia piena luce su tali episodi". Benedetto XVI, si leggeva nella nota, "ha chiamato a far parte della suddetta Commissione Cardinalizia, che agirà in forza del mandato pontificio a tutti i livelli, gli Eminentissimi Signori Cardinali Julian Herranz, il quale è stato designato a presiederla, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi".

L'arresto del presunto corvo è arrivato il giorno dopo la decisione del consiglio della Sovrintendenza dello Ior di sfiduciare il presidente della banca della Santa Sede, Ettore Gotti Tedeschi, con l'accusa di non aver svolto funzioni di primaria importanza per il suo ufficio.

VIA IL BANCHIERE DEL VATICANO - Da ieri pomeriggio, Ettore Gotti Tedeschi non è più il presidente dello Ior (Istituto per le opere di religione), al cui vertice era dal 2009. Il consiglio di sovrintendenza dell'istituto per le opere di religione, "ha adottato all'unanimità un voto di sfiducia". "Il 24 maggio 2012 - spiega in una nota la sala stampa vaticana - il Consiglio si è riunito in sessione ordinaria. Fra i temi in agenda, c'era ancora una volta la governance dell'istituto". "Nel tempo, questa ha destato progressiva preoccupazione - prosegue il comunicato - e, nonostante ripetute comunicazioni in tal senso al prof. Gotti Tedeschi, la situazione è ulteriormente deteriorata. Dopo una delibera, il Board ha adottato all'unanimità un voto di sfiducia del presidente, per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio". Il portavoce vaticano Federico Lombardi ha detto che i membri del Consiglio sono "rattristati per gli avvenimenti che hanno condotto al voto di sfiducia, ma considerano che quest'azione sia importante per mantenere la vitalità dell'istituto". "Il Consiglio adesso guarda avanti - ha concluso - al processo di ricerca di un nuovo ed eccellente presidente, per ripristinare efficaci ed ampie relazioni con la comunità finanziaria, basate sul mutuo rispetto di standard bancari internazionalmente accettati".
 

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