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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Omicidio stradale, il sì dal Senato: "Dodici anni se si è sotto effetto di alcol e droghe"

Pene gravi per chi si macchia del reato: da otto a 12 anni di carcere, con la certezza della reclusione. Quattro i punti fondamentali del provvedimento, scritto insieme alle associazioni dei familiari delle vittime

Era la promessa fatta dal governo per tutte le vittime della strada. Adesso quel provvedimento diventerà legge e verrà introdotto il reato di omicidio stradale, grazie al sì della commissione Giustizia del Senato. Era stato lo stesso premier Matteo Renzi a impegnarsi perché il disegno di legge facesse il suo corretto iter parlamentare. Da sempre tra i suoi sostenitori c'è il ministro degli Interni Angelino Alfano che ha proposto subito l'inasprimento delle pene per chi guida in determinate condizioni:

Fin qui si è lavorato sui reati esistenti, ma l'idea è costruire una fattispecie nuova e autonoma che abbia una maggiore capacità sanzionatoria e un maggiore impatto dal punto di vista della deterrenza, per indurre chi è al volante ad avere un maggiore timore della pena


LE PENE - Le pene previste sono molto alte: da otto a dodici anni di reclusione, con la certezza della detenzione. Il relatore del testo, il democratico Giuseppe Cucca, ha riformulato i primi articoli, cercando di armonizzare gli emendamenti presentati dalle altre forze politiche, per tracciare definitivamente i reati di incidente stradale e lesioni personali stradali. Previsto anche il famoso "ergastolo della patente": la revoca definitiva poneva dubbi di costituzionalità, escludendo la possibilità di estinzione del reato. 

IL PROVVEDIMENTO - Sono quattro i punti cardine del provvedimento. Il primo riguarda la dicitura, che passerà da "omicidio colposo" a "omicidio stradale": questo garantirà una maggiore attenzione da parte delle procure e sarà contato come omicidio anche dalle questure. Poi ci sono le pene: da un mimo di otto a un massimo di dodici anni di reclusione, che non è evitabile. Questo è il terzo punto su cui verte il provvedimento: l'arresto sarà l'unica misura cautelare possibile e questo dovrebbe servire da deterrente per chi guida in stato di ebbrezza. Infine c'è la revoca della patente, anche in via definitiva. 

LE ASSOCIAZIONI DELLE VITTIME - Sono stati parenti e vittime della strada a chiedere di inserire aggravanti per quanto riguarda l'abuso di alcol e droge in caso di omicidio. La proposta di legge è stata predisposta attraverso un lavoro comune tra polizia municipale e associazioni

I NUMERI - La stragrande maggioranza delle "vittime della strada" muore proprio a causa di chi corre troppo, di chi si mette alla guida ubriaco o sotto l'effetto di droghe, di chi si distrae per rispondere al cellulare e dopo aver messo sotto qualcuno in tanti casi scappa. Solo nei primi due mesi del 2015 gli episodi di pirateria sono stati – secondo i dati forniti dall'osservatorio Asaps – 160 con 18 i morti. Nel 20% dei casi, inoltre, l’investitore è risultato sotto l'effetto di alcol e droga. Nel 2013 55 le vittime tra bambini dai 0 e 14 anni, ben 63 nel 2014.

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