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Giovedì, 25 Aprile 2024
Costa Concordia

Costa Discordia, Governo e Regione litigano sulle vittime del naufragio

La Costa Concordia galleggia, la decenza affonda. Governo e Regione Toscana litigano sulle vittime del naufragio. Il ministro dell'Ambiente Galletti: "Qualcuno della Regione poteva esserci alla fiaccolata". Il governatore Rossi: "Lasci stare i morti"

ROMA - Dopo due anni e mezzo, dopo ventuno mesi da quel tragico 13 gennaio 2012, la Costa Concordia naufragata al largo dell'Isola del Giglio torna a mostrare la sua faccia. Il sole illumina i ponti due e tre, rimasti sempre sott'acqua, e il relitto sembra quasi una nave normale. Ma se quel che resta della nave che fu di Schettino galleggia, la decenza affonda.

Perché lunedì sera, il giorno delle grandi operazioni per lo spostamento della Concordia, è stato anche il giorno del durissimo scontro tra Gian Luca Galletti, il ministro dell'Ambiente, e Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. Uno scontro nato dalla decisione del governo di smaltire il relitto a Genova - preferendo il porto ligure a Piombino - e che ieri, nella sua ultima puntata, non ha risparmiato neanche le trentadue vittime del naufragio. 

"Qualcuno della Regione poteva essere con noi a ricordare le vittime. Noi c'eravamo. Non è una critica", ha punzecchiato Galletti, ricordando la manifestazione - "una fiaccolata e una preghiera" svolta domenica sera al Giglio per salutare i caduti. "Ora basta polemiche", ha aggiunto il ministro dopo aver sottolineato che "per Piombino il governo ha fatto uno sforzo enorme con un accordo di programma da duecentoventi milioni. Siamo contenti di averlo fatto per il rilancio di Piombino". Parlando della fiaccolata e della preghiera di domenica, davanti alla lapide dei caduti, al porto del Giglio, il ministro ha spiegato che non si è trattato "di una manifestazione casuale. Ho sempre detto - ha concluso - che qua non c'è niente da festeggiare. Niente e nessuno potrà mai ripagare le famiglie delle vittime".

Piccatissima la replica di Enrico Rossi, numero uno della Regione Toscana. "Mi permetto di consigliare al ministro Galletti un po' di cautela nelle sue dichiarazioni. E se proprio deve farle, lasci stare le vittime della Concordia - ha risposto - Noi continueremo ad esserci anche quando il ministro Galletti, spenti i riflettori che lo illuminano, se ne ritornerà a Roma". 

Intanto, mentre ministro e governatore si "scannavano", i tecnici impegnati nelle operazioni di rigalleggiamento della nave esultavano. Il relitto si è infatti staccato dalla piattaforma su cui era stato adagiato dopo la rotazione, raggiungendo la posizione finale dove rimarrà per alcuni giorni. "L'operazione sarà finita quando il Giglio sarà tornato come prima del naufragio", ha sottolineato sempre il ministro Galletti.

In questa prima fase, durata tra le sei e le otto ore, la Concordia è stata sollevato di circa due metri e spostata di trenta metri verso est. Questa operazione è stata necessaria per far passare sotto lo scafo le catene per ancorare i cassoni che, svuotati dall'acqua, hanno consentito il rigalleggiamento. Completata questa fase, la nave è risalita lentamente dal fondo del mare, un ponte alla volta, fino al ponte tre. Le prossime operazioni riguarderanno un ulteriore innalzamento del relitto. Poi la partenza verso Genova dove comincerà lo smantellamento della nave. 

"La nave galleggia con le sue forze, e questo era tutt'altro che scontato - ha spiegato Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione della nave - La Concordia si è staccata di un metro dal falso fondale sul quale appoggiava dal settembre scorso. Siamo estremamente soddisfatti. Il programma - ha aggiunto - sta andando avanti come doveva, ora continueremo ad alleggerire i cassoni per alzare la nave di un ulteriore metro e successivamente la sposteremo con i rimorchiatori verso est". 

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