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Martedì, 23 Aprile 2024
TUNISIA

"Ci inseguivano sparando nel museo", il racconto dei superstiti della strage di Tunisi

Rientrate in Italia le due navi da crociera su cui viaggiavano le vittime dell'attentato al museo del Bardo

Il dolore e lo spavento si legge ancora sui volti dei passeggeri italiani sbarcati dalla Costa Fascinosa, la nave dei croceristi colpita dall’Is in Tunisia. Sei delle vittime della strage al museo del Bardo di Tunisi viaggiavano su quella nave, rientrata nel porto di Savona.

“Ero appena sceso dal pullman 27 quando ho sentito i primi colpi di mitra. La signora dietro di me è morta con un colpo nel collo e io, con la mia guida, sono scappato dentro il museo inseguito dai terroristi che sparavano in continuazione”, ha raccontato a Repubblica Massimo Zanarini. "Siamo scappati mentre ci inseguivano sparando, ho sentito l'esplosione di una granata e ci siamo salvati sfondando una porta e trovandoci di fronte all'ingresso della Camera dei deputati tunisina e di un posto di polizia"

"Abbiamo parlato con chi è tornato sulla nave ed era terrorizzato. Costa ha fatto il possibile, siamo stati assistiti dagli psicologi, ma sono stati momenti terribili", ha detto Francesco Rufino, un altro passeggero. 

Insieme alla Costa Fascinosa, ha attraccato al porto di Genova anche un’altra nave, la Msc Splendida, su cui viaggiavano nove vittime dell’attentato, con ben 13 passeggeri rimasti feriti. “E' stata un'esperienza dura, ma mi pare che l'abbiamo superata bene”, ha raccontato una delle docenti dell’Istituto Nautico genovese San Giorgio. I quarantatré studenti dell’istituto che viaggiavano sulla nave si sono salvati perché la preside aveva vietato loro di scendere a terra Tunisi.

Sei dei tredici passeggeri feriti della Msc Splendida sono ancora ricoverati negli ospedali di Tunisi. Con loro ci sono i membri della task force messa in campo dalla Msc, composta da tredici tecnici e sei psicologi. La società ha confermato che gli scali a Tunisi previsti per i prossimi mesi del 2015 sono stati eliminati o sostituiti. Il presidente della Repubblica tunisina Beji Caid Essebsi, che ha ammesso le mancanze della sicurezza, ha assicurato che le autorità stanno dando la caccia al terzo attentatore, che è tuttora in fuga. 

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