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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Milano

Uccise il socio a coltellate, pena ridotta in appello per l'ex conduttore tv 

La Corte d'assise d'appello ha escluso l'aggravante della premeditazione per Alessandro Cozzi: cancellato l'ergastolo,è arrivata la condanna a 24 anni di carcere

Niente ergastolo per Alessandro Cozzi. E' stata cancellata la pena inflitta in primo grado all'ex conduttore televisivo, che dovrà invece scontare 24 anni di carcere per l'omicidio di Alfredo Cappelletti, ucciso a Milano in via Malpighi nel 1998. A deciderlo è stata la Corte d'assise d'appello che ha escluso l'aggravante della premeditazione. La moglie della vittima ha commentato così la nuova sentenza contro Cozzi: "E' meglio di una assoluzione. Almeno farà qualche anno in galera".

Omicidio Cappelletti, un cold case riaperto dopo 14 anni

Il caso della morte di Cappelletti era stato inizialmente archiviato come suicidio, poi la Procura milanese aveva riaperto le indagini nel 2012 dopo che Cozzi, educatore familiare prestato alla tv come conduttore della trasmissione Rai 'Diario di Famiglia', aveva confessato l'omicidio di Vitiello, ammazzato con circa cinquanta coltellate per un debito nel 2010. Delitto per cui l'imputato sta scontando 14 anni inflitti con rito abbreviato. Come ha scritto la Corte d'Assise di Milano nelle motivazioni di primo grado, nei giorni precedenti all'omicidio di Cappelletti, Cozzi "aveva cercato di accreditare segnali di particolare malessere della vittima" per orientare le indagini verso il suicidio. 

Cozzi condannato a 24 anni, la moglie della vittima sostiene la premeditazione

Maria Pina Beneggi, moglie della vittima,  non aveva mai creduto all'ipotesi del suicidio: "Volevano farci credere che si fosse trattato di un suicidio, ma mio marito non ha mai voluto togliersi la vita". Anzi, la donna è convinta, al contrario dei giudici, che il delitto sia stato premeditato: "Cozzi portò con sé sul luogo del delitto il coltello usato per uccidere". La scorsa udienza l'ex conduttore, rendendo dichiarazioni spontanee, ha negato di avere ucciso l'imprenditore. "Non ho ucciso Alfredo, eravamo molto legati, perché entrambi condividevamo la fede cristiana". Tra 90 giorni verranno depositate le motivazioni. 

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