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Venerdì, 19 Aprile 2024
ECONOMIA

Crisi, fine pena mai: "E' prematuro dire che è finita"

L'avviso di Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea: "E' prematuro dichiarare vittoria contro la crisi. La ripresa c'è ma è debole, modesta e fragile e ci sono diversi rischi che possono minarla"

ROMA - "E' prematuro dichiarare vittoria contro la crisi". Firmato, e controfirmato, Mario Draghi presidente della Banca centrale europea. Nel giorno in cui la Bce ha lasciato il tasso d'interesse di riferimento al minimo storico dello 0,25%, il leader dell'Eurotower si è lasciato andare a considerazioni pessimistiche sul futuro dell'economia dell'Eurozona. 

"È prematuro — ha precisato Draghi — dichiarare vittoria contro la crisi. La ripresa c’è ma è debole, modesta e fragile. Ci sono diversi rischi di carattere finanziario, economico, geopolitico e politico che possono minarla".

Gli ultimi dati sul Pil e la produzione industriale dell’Eurozona fanno infatti presagire una "partenza debole" per il primo trimestre del 2014. Nel 2014 e nel 2015 l’economia dell'Unione Europea dovrebbe riprendersi "a un ritmo lento" grazie a un miglioramento della domanda interna sostenuto dalla politica di Francoforte e da un graduale rafforzamento delle esportazioni. 

Il vero neo resta la disoccupazione che si è stabilizzata su livelli troppo alti. "E' decisiva - ha chiarito Draghi - l'attuazione di riforme strutturali per sostenere la graduale ripresa economica nella zona euro e avere un impatto positivo sulle finanze pubbliche". Ben consapevoli, naturalmente, che la ripresa sarà lenta e che la crisi non è ancora sconfitta. 

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