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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'omicidio / Brescia

Uccide la moglie a coltellate: assolto perché incapace di intendere e di volere

Anche la Cassazione ha confermato l'assoluzione per Antonio Gozzini

Assolto perché incapace di intendere e di volere. Anche la Cassazione ha confermato le sentenze dei primi due gradi di giudizio nei confronti di Antonio Gozzini, oggi 82enne, insegnante di fisica in pensione accusato di aver ucciso la moglie Cristina Maioli, 62 anni e docente di lettere all'Itis Castelli di Brescia. Era la sera del 3 ottobre 2019: la donna sarebbe stata prima colpita con un mattarello, nell'abitazione della coppia di via Lombroso, e poi accoltellata alla gola e alle gambe dal marito.

Dopo il delitto, l'uomo sarebbe rimasto a vegliare il corpo per più di 24 ore e avrebbe anche tentato il suicidio. Sia in primo grado che in appello (e ora anche in Cassazione) Gozzini però è stato assolto - era accusato di omicidio volontario - perché appunto giudicato incapace di intendere e di volere. Per i giudici quello fu un vero e proprio raptus, scatenato da un "delirio di gelosia" che non l'avrebbe reso capace di comprendere ciò che stava facendo.

La procura aveva chiesto invece ventuno anni di carcere.

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