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Giovedì, 28 Marzo 2024
La polemica

Il pilone cede, scatta la polemica sulle autostrade: "E' l'Italia che crolla"

Arriva il ministro Delrio sul viadotto dove è crollato il pilone in Sicilia: due anni per riprestinare l'opera e 30 milioni di euro. Scatta la polemica dopo l'inchiesta di Report e il manager di Anas dal 2006 ha già annunciato le sue dimissioni

Non si salverà nulla: dopo il crollo del pilone sulla A19 all'altezza viadotto di Himera, nei pressi di Palermo, la Sicilia per almeno due anni sarà spezzata in due. Quella strada collega Palermo a Catania e per rimettere a posto tutto si pensa a una spesa di circa 30 milioni di euro. Ad annunciare la demolizione di quel ponte è il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, arrivato sul posto: qui ha incontrato i tecnici e gli ingegneri dell'Anas (azienda nazionale autonoma delle strade) che hanno effettuato l'ennesimo sopralluogo. 

VIDEO: LE IMMAGINI DEL CROLLO

"Purtroppo bisognerà demolire entrambe le carreggiate e non una come si ipotizzava inizialmente - spiega Delrio - Troveremo le risorse e ho firmato un provvedimento per l'istituzione di una commissione d'inchiesta". I piloni colpiti dalla frana staccatasi dalla collina adiacente sono stati due, uno dei quali è maggiormente inclinato. Il lavoro sembra lungo ma il ministro ha già fatto sapere che entro tre mesi già sarà disponibile la soluzione tampone per lo svincolo, importantissimo per la mobilità siciliana: si parla di una bretella sulla provinciale 24 e la statale 120 con una deviazione poi collegata allo svincolo Scillato. 

L'ITALIA CHE CROLLA - Dopo il crollo del pilone sull'autostrada e del soffitto nella scuola di Ostuni è lo stesso ministro dei Trasporti a commentare amaramente: "Il Paese è fragile, non solo la Sicilia, perché per troppi anni è mancata la giusta attenzione. Dobbiamo concentrarci sulle opere che preservano il nostro territorio in maniera adeguata - ha aggiunto Delrio - Abbiamo bisogno di lavorare meglio sul dissesto idrogeologico". Ma vedere un Paese spezzato da anni di incuria non è l'unico. Inoltre un'inchiesta di Report, andata in onda poco dopo "quel maledetto venerdì dei crolli" ha infuocato la polemica su Pietro Ciucci che dirige l'Anas dal 2006.  

A19: crolla il pilone dell'autostrada | Foto da PalermoToday

LA POLEMICA - Dopo il crollo che ha riguardato una delle grandi opere appaltata alla società, Ciucci ha annunciato le sue dimissioni. Intanto la procura della Repubblica di Termini Imerese ha aperto un'inchiesta sul cedimento. Report invece ha posto l'accento su un altro crollo che ha sempre riguardato Anas: si tratta del viadotto Scorciavacche, inaugurato a Natale con 3 mesi d’anticipo, senza collaudo, che è stato chiuso una settimana dopo il crollo della rampa di accesso. Ma i crolli non sono l'unico problema: mancano i controlli sui lavori. Così Gabanelli a fine puntata afferma "cambino i manager" e in effetti è andata così.

Durante la puntata del programma un operaio che ha lavorato per Anas ha ammesso delle irregolarità nella costruzione di una galleria sulla statale Foligno-Civitanova. L'oramai ex-dirigente Anas ha stavolta risposto a tono: "Sulla galleria 'La Franca', in corso di costruzione nell’ambito dei lavori di realizzazione del Quadrilatero Marche-Umbria, la qualità e la quantità dei materiali utilizzati (calcestruzzo, ferro, centine) risulta ben superiore rispetto a quanto previsto dal progetto esecutivo. Già lo scorso anno è stata inoltre effettuata un’indagine georadar su circa il 25% dell’opera, da cui non sono emersi né sottospessori né vuoti dei rivestimenti". Intanto Report fa sapere che Anas ha avviato nuove ispezione sulla galleria in questione: "Noi, ovviamente, speriamo che questa nuova ispezione sia inutile e che su quella galleria tutto sia a posto" conclude la redazione di Report. 

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