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Giovedì, 28 Marzo 2024
FIRENZE

Voragine sul Lungarno a Firenze: "Errore umano? No, tubi da preistoria"

Scintille tra Comune e Publiacqua dopo la mega voragine che ha causato milioni di euro di danni. La posizione di Palazzo Vecchio non muta: la causa del crollo è da attribuire a un errore umano della società che gestisce la rete idrica. La replica dell'ex presidente D'Angelis, oggi direttore dell'Unità: "Facile fare demagogia"

FIRENZE - Tra l'allagamento della strada a mezzanotte e il crollo sul Lungarno all'alba c'è una correlazione. Ne è convinto l'ingegnere Giacomo Parenti, direttore generale del Comune di Firenze, intercettato stamani nella zona rossa dall'Agenzia Dire. 

Scattata l'emergenza, in quell'area erano in corso lavori di manutenzione di Publiacqua, "sono state chiuse le tubature, quindi alle tre, tre e mezzo, la situazione era tornata alla normalità. Poi, alle 6.15 del mattino il collasso della strada".

Firenza oggi si è svegliata con una lacerazione profonda, una ferita da milioni di euro che non è buon biglietto da visita per i milioni di turisti che vengono a soggiornare in città. 

IL COMUNE CONTRO PUBLIACQUA - La caccia ai responsabili è aperta con la posizione di Palazzo Vecchio che non muta: qualcosa non ha funzionato nella notte tra il 24 e il 25 maggio, "l'errore umano" ipotizzato ieri dal sindaco Dario Nardella resta la linea dell'amministrazione.

Crolla un tratto del Lungarno a Firenze, le foto dei vigili del fuoco

Il punto è che, ed è questo il ragionamento dei tecnici comunali, dopo il primo strappo patito in una sorta di arteria dell'acquedotto, la centrale di Publiacqua avrebbe dovuto alleggerire la pressione dentro le condotte in attesa dell'intervento di riparazione. Ipotesi in attesa che le relazioni tecniche e le indagini della procura, che ha aperto un fascicolo, facciano luce sul collasso del lungarno. 

Voragine sul Lungarno a Firenze: i danni del crollo| FirenzeToday

LA REPLICA: "TUBI DA PREISTORIA" - Sentendosi chiamato in causa Erasmo D'Angelis, oggi direttore de L'Unità ed ex presidente di Publiacqua, ha replicato all'Huffington Post: "Facile fare demagogia, sono tubi vecchi, risalgono ai tempi di Firenze Capitale d'Italia". 

Ma il clima è già infuocato e Nardella ha già posizionato l'artiglieria anche se non la sta puntando sul presidente di Publiacqua, Filippo Vannoni, "che non ha compiti sul campo, che si è dimostrato disponibile e attivo". E' contro il management operativo della societa' che gestisce la rete idrica fiorentina- controllata dal 60% dai comuni (con Firenze che fa la parte del leone) e dal 40% da Acea- che il sindaco scaglia le parole piu' dure. Nel mirino c'è Alessandro Carfi', ad di Publiacqua, e, come ricordava già ieri la Lega Nord, marito di Alessandra Cattoi, braccio destro dell'ex sindaco Ignazio Marino, ex assessore alla scuola e coordinatrice della giunta capitolina.

PUBLIACQUA - Intanto le RSU Publiacqua, si legge in una nota, hanno chiesto al sindaco di coinvolgere i lavoratori sia per far luce sulla vicenda sia per essere tutelari.

"Signor Sindaco lei come Amministrazione, fra i maggiori azionisti di Publiacqua, avrà certamente tutti gli strumenti e gli accessi alle informazioni per verificare le cause, ma le suggerisco di convocare lei una assemblea con tutti i lavoratori e farsi raccontare che cosa sta succedendo in Publiacqua ormai da più mesi. I lavoratori sanno. Una sola garanzia le chiediamo signor sindaco - che ai lavoratori sia data la sua massima copertura e garanzia e chi volesse uscire da una omertà complice non venga, a telecamere spente, purgato ben bene dalla Direzione Aziendale".

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