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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Genova

Il grande cuore di Genova: decine di appartamenti a disposizione degli sfollati

All'appello del Comune hanno risposto in tanti. Si è aperta una gara di solidarietà tra i genovesi per aiutare i propri concittadini costretti a lasciare le proprie abitazioni per il rischio di nuovi cedimenti del moncone del viadotto sovrastante il quartiere di Certosa

Genova riparte. Dopo la tragedia del crollo di Ponte Morandi si è aperta una vera e propria gara di solidarietà tra i genovesi per aiutare i propri concittadini costretti a lasciare le proprie abitazioni per il rischio di nuovi cedimenti del moncone del viadotto sovrastante il quartiere di Certosa. Sono già oltre 70 infatti, alcune anche da fuori Genova, le persone che hanno risposto positivamente all'appello lanciato dal Comune per mettere a disposizione degli sfollati di via Porro appartamenti liberi. L'amministrazione comunale, che da ieri ha attivato un'apposita casella mail per l'offerta di abitazioni sfitte, sta ora valutando gli appartamenti segnalati, incrociando le offerte con le esigenze delle famiglie sfollate.

Sfollati, consegnati nuovi alloggi

Continua la consegna dei nuovi alloggi alle famiglie sfollate. Dopo i cinque appartamenti consegnati lunedì, l'assegnazione di altre abitazioni è proseguita anche ieri con la consegna di altre sei alloggi sempre nella zona di San Biagio, in Valpolcevera, a quattro chilometri di distanza dal ponte crollato. Le famiglie a cui è stato consegnato l'alloggio potranno trasferirsi immediatamente, contando anche sul contributo fino a 10 mila euro, frutto dell'accordo tra Regione Liguria e società Autostrade, come rimborso per l'acquisto degli arredi, data l'impossibilità di accedere, per motivi di sicurezza, alle abitazioni nella zona rossa.

Altri 33 appartamenti verranno consegnati alle famiglie evacuate dalle proprie abitazioni entro il 3 settembre. Entro fine settembre saranno poi messi a disposizione degli sfollati altri 60 alloggi al momento in fase di ristrutturazione e tra ottobre e fine novembre saranno consegnate anche le ultime 250 abitazioni. Complessivamente ammontano a 251 i nuclei familiari che hanno dovuto abbandonare le proprie case, per un totale di 553 persone, che per ricevere informazioni sull'assegnazione dei nuovi alloggi possono rivolgersi ai due sportelli informativi aperti da ARTE nel centro civico Buranello e nella scuola Caffaro di via Gaz 3.

Crollo ponte, 7 i feriti ancora ricoverati

"Il bilancio dei feriti ricoverati presso i nosocomi cittadini è sceso a 7 a seguito delle intervenute dimissioni di un paziente". Lo spiega la prefettura di Genova dopo la riunione del Centro coordinamento soccorsi di oggi. Si tratta di Martin Kucera, il camionista della Repubblica Ceca di 46 anni, che era ricoverato all'ospedale San Martino di Genova nel reparto di Chirurgia d'Urgenza Universitaria ed è stato dimesso in giornata. Il consolato della Repubblica Ceca gli ha messo a disposizione un'ambulanza per il trasporto verso Praga, dove risiede, per evitare un eventuale trasporto in aereo che avrebbe complicato la gestione delle fratture alle costole del paziente. Sarà ricoverato in una nuova struttura ospedaliera, prima di fare ritorno a casa. Migliorano le condizioni dei pazienti del San Martino tra cui Gianluca Ardini, precedentemente ricoverato in Terapia Sub Intensiva che oggi è stato trasferito presso Traumatologia d'Urgenza, oltre che di Eugeniu Babin, 35enne ricoverato presso la Clinica Neurochirurgica e della sua compagna Natalya Yelina, 44enne, ricoverata in degenza Clinica Neurochirurgica.

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Toti contro le ipotesi di nazionalizzazione

E' "doveroso" controllare e se necessario rivedere e modificare le singole concessioni su "strade, terminal, porti". Ed è indispensabile potenziare il ruolo di "controllo dello Stato", ma pensare di tornare alla "nazionalizzazione" di interi settori è "nostalgico, antistorico, e soprattutto inutile, se non dannoso per il Paese". Lo dice Giovanni Toti (FI), presidente della Regione Liguria, in un'intervista al Corriere della Sera. "Ci si concentra troppo sul tema delle concessioni e poco su quello che c`è da fare - afferma - a volte giustamente ma a volte per sete di giustizia o addirittura di vendetta, sentimento che mai dovrebbe ispirare le decisioni di un Governo e di uno Stato.
E' vero che alcune concessioni vanno riviste, controllate, ripensate perché abbiano maggiore efficacia. Ma il ruolo dello Stato deve restare quello del regolatore, non del gestore. La nazionalizzazione sarebbe la risposta sbagliata a un problema giusto. E' un bene che lo Stato si riappropri del suo ruolo di controllore, laddove è mancato, a garanzia dei cittadini. Ma tornare alle partecipazioni statali sarebbe un gravissimo errore. Primo, perché non sarebbe garantita maggiore efficienza; secondo, perché salirebbero i costi". Aggiornamenti su GenovaToday

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