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Martedì, 23 Aprile 2024
Il caso non è chiuso / Roma

Omicidio Cucchi, si costituiscono in carcere i carabinieri condannati

Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro dovranno scontare una pena di 12 anni

Si sono costituiti i carabinieri condannati a 12 anni ieri lunedì 4 aprile dalla Cassazione nel processo per la morte di Stefano Cucchi. Si tratta di Alessio Di Bernardo, originario di Sesto Campano. Con lui dovrà scontare la stessa pensa anche Raffaele D'Alessandro. I militari si sono recati nella Caserma Ezio Andolfato di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), sede del Carcere militare giudiziario.

Prima di essere traferiti in carcere i due carabinieri si sono consegnati ai loro colleghi che poi hanno provveduto al trasferimento nella struttura penitenziaria casertana. "Sono rassegnato per il triste epilogo, ma rispetto la sentenza. Io non sono e non mi sento un assassino" ha detto D'Alessandro parlando con il suo difensore, l'avvocato Maria Lampitella, poco prima di costituirsi. 

Stefano è stato ucciso

I due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro sono stati condannati per omicidio preterintenzionale per il pestaggio di Stefano Cucchi, il geometra romano arrestato il 15 ottobre del 2009 perché trovato con alcune dosi di stupefacenti, e morto sette giorni dopo all'ospedale Pertini in seguito alle percosse ricevute nella caserma dopo il fermo.

La Suprema Corte ha stabilito che ci dovrà essere un nuovo processo di appello per i due carabinieri accusati di falso nell'ambito della morte del giovane geometra romano: l'appello bis è per Roberto Mandolini, all'epoca dei fatti comandante della stazione Appia, che era stato condannato a 4 anni di reclusione e per Francesco Tedesco (il militare che ad un certo punto ha collaborato alle indagini) condannato a 2 anni e mezzo di carcere. 

I carabinieri: "Vicini alla famiglia"

"Una sentenza che ci addolora, perché i comportamenti accertati contraddicono i valori e i principi ai quali chi veste la nostra uniforme deve, sempre e comunque, ispirare il proprio agire" si legge in una nota del Comando generale dell'Arma del carabinieri. "Siamo vicini alla famiglia Cucchi - prosegue la nota - cui condividiamo il dolore e ai quali chiediamo di accogliere la nostra profonda sofferenza e il nostro rammarico. Ora che la giustizia ha definitivamente terminato il suo corso, saranno sollecitamente conclusi, con il massimo rigore, i coerenti procedimenti disciplinari e amministrativi a carico dei militari condannati. Lo dobbiamo alla famiglia Cucchi e a tutti i carabinieri che giornalmente svolgono la loro missione di vicinanza e sostegno ai cittadini".

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