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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il delitto / Catania

Cugini uccisi in campagna ad Acireale: confessa il pensionato fermato

Giuseppe Battiato, 72enne incensurato, avrebbe detto di aver sparato perché esasperato dai furti e ha indicato ai carabinieri dove trovare l’arma utilizzata

Un uomo è stato fermato da carabinieri per l'omicidio di Vito Cunsolo e Virgilio Cunsolo Terranova, i due cugini catanesi assassinati a colpi d'arma da fuoco in un fondo agricolo ad Acireale. Giuseppe Battiato, 72enne pensionato e incensurato, avrebbe confessato di aver ucciso i due giovani indicando ai carabinieri dove trovare l’arma utilizzata, una pistola semiautomatica marca "browning" calibro 7.65, regolarmente detenuta che aveva nascosto nella campagna sotto una palma nana. Con l'arma, è stato trovato anche il cellulare di uno dei ragazzi.

Le indagini hanno avuto inizio nel tardo pomeriggio di ieri, quando i carabinieri della stazione di Guardia Mangano sono intervenuti nelle adiacenze del terreno di proprietà del 72enne fermato, in via Roccamena della frazione Pennisi di Acireale. Lì, in quel fondo di campagna, hanno trovato i corpi delle due vittime riversi per terra e ricoperti da alcuni teloni di plastica.

La confessione

Giuseppe Battiato avrebbe riferito di essere stato svegliato alle tre di notte dalla presenza in casa di due persone, gli stessi che a suo dire alcuni giorni prima l'avrebbero minacciato ed invitato ad abbandonare la proprietà. Il pensionato avrebbe detto agli inquirenti di aver esploso tre colpi con la pistola "tenuta sotto il cuscino per il timore di subire ulteriori minacce e furti, come negli anni passati era già avvenuto".

Quindi avrebbe ammesso di aver trasportato i due corpi nel luogo del rinvenimento mediante l’utilizzo di una carriola adibita al trasporto dei limoni. Una versione che sarebbe stata confermata dai rilievi effettuati dalla sezione investigazioni del reparto operativo del comando provinciale carabinieri di Catania e dall’ispezione cadaverica effettuata da un medico legale. Il presunto omicida è stato condotto presso la casa circondariale di Catania piazza Lanza.

L'omicidio

I colpi di pistola che hanno posto fine alla vita dei due giovani, di 29 e 30 anni, sarebbero stati esplosi da distanza ravvicinata. I parenti non avevano notizie dei due cugini da ieri ed erano andati a cercarli proprio perché entrambi non rispondevano al cellulare. Ma i due ragazzi erano già morti. 

Durante la notte i carabinieri hanno sentito familiari, amici e conoscenti delle due vittime, che sarebbero parenti tra loro, per ricostruire la loro personalità e le loro frequentazioni. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di chiudere il caso in poche ore. Nella notte è infatti arrivata la confessione del proprietario del fondo che dunque, almeno stando al suo racconto, avrebbe sparato perché esasperato dai furti. 

Il duplice omicidio di Acireale riporta alla memoria il caso di Massimo Casella, di 47 anni, e Agatino Saraniti, di 19, uccisi a fucilate il 9 febbraio del 2020 nelle campagne di contrada Xirumi, tra le province di Siracusa e del capoluogo etneo, dopo essere stati sorpresi in un fondo agricolo dal gurdiano. 

Come racconta Catania Today, nel 2012 Vito Cunsolo aveva perso il fratello di appena 13 anni: il giovane era stato investito da un'auto nel quartiere di Librino. Per lui Vito aveva sempre un ricordo nei suoi post su Facebook. "Fratellino sappi che sei e sarai sempre nel mio cuore e anche se mi mostro forte a tutto e tutti, pensano che sono un leone non è così perché da quando non ci sei più la mia vita è finita lì. Dal momento che il tuo cuore si è fermato la mia vita e finita...".

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