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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Salviamo Daniele", droni alla ricerca dell'alpinista sul Nanga Parbat

L'alpinista italiano Daniele Nardi era partito il 20 febbraio scorso alla conquista del Nanga Parbat la nona montagna più alta della Terra. Da Domenica non si hanno più notizie di lui

Cresce l'apprensione per l'alpinista italiano Daniele Nardi che dal 24 febbraio non dà sue notizie dopo essere partito alla conquista del Nanga Parbat la nona montagna più alta della Terra. Le ultime informazioni giunte al campo base da Daniele e dal suo compagno di spedizione Tom Ballard, raccontano di condizioni meteo proibitive. Avevano lasciato "campo quattro" arrivando a circa 6300 metri degli 8126 metri della montagna assassina, come viene chiamato la seconda vetta per indice di mortalità (28%) dopo l'Annapurna.

Aggiornamento 1 marzo >>  Ancora nessuna notizia di Daniele Nardi e Tom Ballard. Le operazioni di soccorso sono proseguite sul piano organizzativo nella notte in stretto contatto con l’Ambasciata, che con il supporto dell’Esercito Pakistano stà operando per ottenere tutte le autorizzazioni per far decollare gli elicotteri.

Il piano concertato prevede di prelevare l’alpinista basco Alex Txikon con 3 suoi collaboratori, tra cui un medico, dal campo base del K2 per trasportarli al Campo Base del Nanga e poi in una posizione più vicina alla parete Diamir in direzione del campo 1. Da lì Txikon attiverà tre droni di particolore potenza per il volo in quota e autonomia che perlustreranno tutta la zona dello Sperone Mummery, fino al plateau sovrastante e lungo tutte le ipotetiche vie percorribili dai due alpinisti che si stanno ancora ricercando.

Il team russo al K2 che si era offerto di intervenire, in accordo con l’organizzazioe ha deciso di rinunciare a causa del forte rischio valanghe sul Nanga. Meglio dunque procedere alle ricerche con sofisticati sistemi elettronici di sorvolo.

Il meteo, seppur peggiorato da ieri è ancora sufficentemente buono per muoversi con gli elicotteri; si stanno attendendo le autorizzazioni al volo dato che lo spazio aereo pakistano è ancora chiuso a causa delle turbolenze militari nelle relazioni tra Pakistan e India.

L’Ambasciatore Pontecorvo è in costante contato con lo stato Maggiore dell’Aereonautica Pakistana e con l’organizzazione dei soccorsi.

nanga parbat dove si trova daniele nardi-2

La spedizione russa sarebbe dovuta essere guidata dal kazako Vassily Pivtsov. Come spiega la pagina ufficiale della spedizione di Daniele Nardi, in accordo con l’ambasciata italiana e con l’aviazione pakistana, due elicotteri decolleranno, meteo permettendo, di prima mattina da Skardu per il campo base del K2.

"Lì saranno prelevati i quattro alpinisti russi che questa mattina si erano resi disponibili a supportare l’operazione di soccorso sul Nanga Parbat in favore di Daniele Nardi e Tom Ballard. Gli alpinisti saranno depositati il più vicino possibile a campo 3".

Chi è Daniele Nardi

L'ultimo contatto di Nardi risale a domenica quando ha chiamato la moglie da circa seimila metri di quota, al campo 4. L'alpinista laziale, originario di Sezze, e il suo collega inglese stanno salendo la montagna lungo lo sperone Mummery, una via mai percorsa. 

Daniele Nardi è considerato uno dei più forti alpinisti italiani e conosce bene il Nanga Parbat per aver tentato l'ascensione in inverno già nel 2013, nel 2014 e nel 2016. Nella sua carriera ha raggiunto la vetta di diversi ottomila e, come si legge sul suo sito, "è il primo alpinista nella storia, nato al di sotto del Po, ad aver scalato l’Everest ed il K2, le due vette più alte al mondo".

L'ascensione del K2 è stata seguita e documentata dal giornalista Marco Mazzocchi e da una troupe RAI. Da quelle immagini, girate sulla seconda montagna più alta della terra, è stato tratto K2: il sogno, l'incubo, film-documentario trasmesso da Rai2 nell'ottobre del 2007. 

Messner: "No a conclusioni affrettate, bisogna solo aspettare"

"Non sono morti, bisogna aspettare e sperare che si facciano vivi. Sono passati tre giorni, magari possono sembrare un'eternità, soprattutto per i familiari, ma le cause di questo silenzio potrebbero essere tante e non mi sembra il caso di arrivare a conclusioni affrettate". Lo dice a LatinaOggi Reinhold Messner, il più grande alpinista della storia, che nel 1970 tornò miracolosamente vivo da una spedizione proprio sul Nanga Parbat. In quell'occasione perse la vita Günther Messner, fratello e compagno di cordata dell'alpinista italiano. 

Il Nanga Parbat

Il Nanga Pàrbat (8126 metri) è la nona montagna più alta della Terra ma insieme al K2 è considerata una delle più difficili da scalare ed è il secondo ottomila (dopo l'Annapurna) per indice di mortalità. La prima ascensione risale al 1953, ma fino al 2016 la vetta del Nanga è rimasta inviolata in inverno. A scalare per primo la "montagna assassina" durante la stagione più fredda è stata una spedizione composta dall'italiano Simone Moro, dallo spagnolo Alex Txicon e dal pakistano Ali Sadpara. I tre hanno raggiunto la vetta il 26 febbraio del 2016.

L’anno scorso il polacco Tomek Mackiewicz e l’alpinista francese Elisabeth Revol hanno bissato l’impresa, ma la spedizione è costata la vita a Mackiewicz che dal Nanga non è mai più tornato.

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