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Giovedì, 25 Aprile 2024
ECONOMIA

Con la crisi ricchi "più ricchi" e classe media impoverita

I dati Bankitalia confermano un trend preoccupante: oggi una famiglia su tre non arriva a fine mese. Il 46,6% della ricchezza totale è in mano al 10% delle famiglie. Codacons: "E'' uno scandalo"

Una famiglia su tre non riesce ad arrivare a fine mese. A trasformare il luogo comune in un vero e proprio dato economico è il rapporto della Banca d'Italia sui bilanci delle famiglie, nel 2012. Lapidario il seguente dato: "Il 35,8% delle famiglie ritiene che le proprie entrate siano insufficienti ad arrivare alla fine del mese (contro il 29,9% del 2010)".

"Nel 2004 - ha sottolineato Palazzo Koch - primo anno in cui questo indicatore è stato rilevato, la percentuale era del 24,3%". Nel 2012, inoltre, "è diminuita la percentuale delle famiglie che segnalano che le proprie entrate sono del tutto sufficienti a coprire le spese (dal 37,1% del 2014 al 39% del 2010 e al 32,3% del 2012)".

IL RAPPORTO - Secondo il rapporto di Bankitalia, in due anni - tra il 2010 e il 2012 - è crollato anche il reddito delle famiglie, per la metà delle quali è inferiore ai duemila euro al mese. "Tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare ha subito in media un calo di circa il 7,3%", ha affermato la Banca d'Italia. Il deterioramento delle condizioni economiche, "in termini di reddito equivalente, è stato più accentuato per i lavoratori indipendenti rispetto a quelli dei dipendenti e delle persone in condizione non professionale".

SALVI GLI OVER 64 - Il reddito equivalente, secondo lo studio di Via Nazionale, "si è ridotto per tutte le classi di età, tranne per coloro con più di 64 anni, per i quali è rimasto invariato. Per le classi di età più giovani, invece, il reddito equivalente diminuisce significativamente rispetto alla media generale. Si conferma anche in questa rilevazione - sottolinea Bankitalia - il trend relativamente più favorevole alle classi anziane".

ESULTANO I RICCHI - Ma se in Italia metà delle famiglie vive con meno di duemila euro al mese, c'è un 10% delle famiglie - quelle più ricche - che può vantarsi di possedere il 46,6% della ricchezza totale (nel 2010 era il 45,7%). Il senso di questo dato è evidente: in tempo di crisi ad arricchirsi sono state le famiglie più ricche.

"E' UNO SCANDALO" - "La cosa più scandalosa non è che il 10% delle famiglie possieda il 46,6% della ricchezza, ma che in questi anni questa fascia della popolazione abbia pagato meno tasse. A fronte di un incremento generale della pressione fiscale che ha riguardato tutti, infatti, questi ricchi hanno avuto, in proporzione, un aumento inferiore rispetto ai poveri e al ceto medio". Così il Codacons ha commentato i dati di Bankitalia sulla ricchezza nel Paese. "Questo perchè in questi ultimi anni, ed in particolare dopo lo scoppio della crisi, si sono chiesti i maggiori sacrifici a chi già faceva fatica ad arrivare a fine mese invece che a chi poteva permetterselo, violando sempre più l'art. 53 della Costituzione sulla progressività del sistema tributario, decidendo di aumentare le tasse indipendentemente dal reddito". 

"LA SOLUZIONE" - "Per far pagare più tasse a questo 10% della popolazione, evasori compresi" spiega il Codacons "sarebbe sufficiente portare al 27% l'aliquota sulle rendite finanziarie, oggi tassate meno del lavoro dipendente, aumentare l'aliquota base Imu per chi ha più di 3 case, reintrodurre un'aliquota Iva sui beni di lusso, come era fino al 1997, per beni come barche, aeromobili, pietre preziose, veicoli di potenza superiore a 185 chilowatt, oggetti di antichità, pelli da pellicceria, ed, infine, aumentare, solo per qualche anno, l'aliquota marginale Irpef, oggi ferma al 43%".

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