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Giovedì, 25 Aprile 2024
Monte Paschi Siena / Siena

Nove mesi di inchieste e un suicidio: tutto sullo scandalo Mps

L'estremo gesto di David Rossi, responsabile comunicazione della banca, riporta il caso Monte Paschi Siena su tutte le prime pagine dei quotidiani. Mistero sull'estremo gesto di un "grande professionista" che non figurava nell'elenco degli indagati.

La notizia del suicidio di David Rossi, il capo della comunicazione di Mps, è giunta improvvisa nella serata di ieri. E c’è chi ha riportato le lancette dell’orologio indietro di vent’anni, ai giorni di Tangentopoli, quando a togliersi la vita furono in 43 (31 nel triennio ‘92 – ‘94). Un ombra lunga, drammatica, che racconta molto di questo Paese. Nel giorno in cui Piazza Affari aveva sospeso il titolo della banca per eccesso di rialzo, Rossi ha deciso di darci un taglio netto. Il suo corpo è stato trovato in via dei Rossi, un viuzza accanto alla sede di Rocca Salimbeni. Più in alto la finestra aperta. Un volo definitivo. E pensare che David Rossi non era nella lista degli indagati. Un filone d’inchiesta intricatissimo, tra responsabilità manageriali, politiche, organi di controllo, e che ha gettato gran parte del sistema economico italiano nell’occhio del ciclone.

INCHIESTA – Tutto inizia nel maggio dello scorso anno con le prime perquisizioni disposte dai magistrati di Siena. Al centro degli accertamenti alcune operazioni condotte dalla banca senese nel periodo di presidenza di Giuseppe Mussari, ex presidente anche dell’Abi e indagato insieme, tra gli altri, all’ex direttore generale Antonio Vigni e al capo dell’area finanza della banca Gianluca Baldassarri. Due i principali filoni dell’ indagine: quello sull’acquisizione di Banca Antonveneta, acquistata dal Banco Santander per 6,6 miliardi e poi da Banca Mps, tre mesi dopo, per oltre 9,3 miliardi, e la ‘partita’ dei derivati, in particolare l’operazione Alexandria, sottoscritta da Mussari con la banca giapponese Nomura, il cui contratto è stato trovato in una cassaforte della banca senese. Nel corso degli accertamenti disposti dalla procura di Siena è emersa anche l’ipotesi di una “banda del 5 per cento”: tale sarebbe stata la quota di spettanza ad alcuni dirigenti della banca in alcune operazioni.

Le perdite accertate fino ad ora sono state stimate in 730 milioni per i soli derivati che la nuova gestione di Banca Mps guidata da Alessandro Profumo e dall’ad Fabrizio Viola intendono riportare a casa. Truffa, turbativa, ostacolo agli organi di vigilanza, false comunicazioni e aggiotaggio sono tra i reati ipotizzati nei due principali filoni dell’inchiesta, che intende anche chiarire il meccanismo di un prestito Fresh da parte di JpMorgan a Mps poco prima dell’operazione di acquisto di Antonveneta che ha beneficiato il Banco Santander di una enorme plusvalenza.

L’inchiesta ha anche acceso i riflettori su circa 40 milioni che i manager Mps avrebbero ‘scudato’ e che potrebbero essere stati il frutto dell’attività della “banda del 5%”. Tanti gli accertamenti, gli interrogatori, uno solo l’arresto: quello di Gianluca Baldassarri che, secondo gli investigatori, si stava accingendo a lasciare l’Italia, e tante perquisizioni. Tra queste anche diverse condotte ‘presso terzi’, cioè soggetti non indagati. Nel maggio scorso, con questa formula, erano stati perquisiti anche gli uffici del Comune e della Provincia di Siena e, più recentemente, l’ufficio di David Rossi.

PERQUISIZIONI – E all’indomani della tragedia i pm titolari dell’inchiesta sull’acquisizione di Antonveneta, Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso, sono entrati nella sede di Banca Monte dei Paschi di Siena. Scopo della visita un probabile sopralluogo proprio nell’ufficio di Rossi. Dopo i primi rilievi, nella nottata, l’ufficio del responsabile della comunicazione era stato sequestrato su ordine del pm di turno Nicola Marini.

REAZIONI “La morte di David Rossi è una terribile tragedia”. Inizia così il commento apparso in mattinata sul profilo di Facebook del Monte dei Paschi di Siena, listato a lutto. “Questo tragico evento – continua la banca – impone prima di tutto il rispetto per la persona, per il lutto della sua famiglia e di tutti noi e richiede di trovare la forza e il coraggio di andare avanti e continuare nel nostro impegno. Passano i minuti e i messaggi di cordoglio si accatastano l’uno sull’altro: “A nome mio personale, del provveditore Claudio Pieri, degli amministratori e di tutta la struttura della Fondazione, esprimo il più sentito cordoglio ai suoi familiari, condividendo il dolore di tutti coloro che lo hanno conosciuto, stimato e che con lui hanno collaborato”. A scriverlo il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini.

PROFUMO/VIOLA “Abbiamo avuto modo di apprezzare in David le qualità umane, la sensibilità, la professionalità, l'attaccamento alla banca”. Queste le parole espresse in mattinata dall’amministratore delegato Alessandro Profumo e Fabrizio Viola in una nota in cui esprimono il loro cordoglio per la morte di David Rossi al quale ricordano avevano confermato “e rinnovato la nostra fiducia come responsabile della comunicazione”, ruolo che Rossi “ha svolto con assoluta capacità e dedizione seppure in una fase particolarmente delicata”.

LETTERA ALLA MOGLIE – E nell’ultimo tratto di strada Rossi ha provato a spiegare il suo gesto alla moglie Antonella. Quattro parole in un biglietto: “Ho fatto una cavolata”. Gli inquirenti inoltre avrebbero trovato vari biglietti accartocciati sui quali, secondo quanto si apprende, Rossi avrebbe cercato di scrivere una lettera alla moglie, senza riuscirci.

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