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Giovedì, 18 Aprile 2024
Lo sfogo / Milano

Il papà di Carol Maltesi: "Quell'uomo è un mostro, mi ha scritto per gli auguri"

Davide Fontana, reo confesso dell'omicidio della giovane fatta a pezzi, è in isolamento nel carcere di Brescia, sorvegliato a vista. Il padre della vittima sta tornando dall'Olanda per i funerali

"È un mostro, quell'uomo è un mostro. In queste settimane io scrivevo a mia figlia e lui mi rispondeva facendo finta di essere la mia Carol. Credevo che lei stesse bene e invece l'aveva già ammazzata, ci siamo mandati messaggi anche per il mio compleanno, ma ora ho scoperto che era lui a farmi gli auguri, non mia figlia. Sono sconvolto, ditemi solo che non è vero". Sono le drammatiche parole di Fabio Maltesi, padre di Carol Maltesi, la donna uccisa dal vicino di casa reo confesso, Davide Fontana, a Rescaldina, in provincia di Milano.

Ora Fontana è in isolamento nel carcere di Brescia, sorvegliato a vista. Il bancario e fotografo ha risposto per mezz'ora alle domande del gip Angela Corvi, che ne ha convalidato l'arresto e ha trasmesso gli atti a Busto Arsizio per competenza. In queste ore emergono altri dettagli sui mesi trascorsi tra l'omicidio a Rescaldina, avvenuto a gennaio, e il ritrovamento del cadavere della 26enne a pezzi, in vari sacchi neri della spazzatura, in un dirupo in montagna a Borno, in provincia di Brescia.

Il papà della vittima risiede ad Amsterdam, in Olanda, ma oggi sbarcherà in Italia. "L'avvocato mi ha detto di non rilasciare interviste, ma io non parlo delle indagini, voglio solo che tutti sappiano che Carol era una creatura splendida, una figlia affettuosa, una mamma che adorava suo figlio, era piena di voglia di vivere. Non era una pornostar come sto leggendo, lei era un angelo", ha aggiunto parlando con il Corriere della Sera. E ancora: "L'ha uccisa come una bestia, nessuno merita di soffrire così, mia figlia ha fatto una fine terribile, ho sentito delle cose tremende su come l'ha ammazzata, è stato diabolico".

Anche la madre della vittima ha raccontato la sua versione attraverso il proprio legale. "Voglio ricordare mia figlia come la conoscevo io, di quello che dicono gli altri non mi interessa. Carol aveva una famiglia che la amava, anche se mamma e papà erano separati, le volevano bene, la chiamavano principessa". "Nel periodo in cui la ragazza sembrava scomparsa - ha spiegato il suo legale all'Ansa - la mamma ha continuato a chiamarla", ma Davide Fontana, arrestato dopo aver confessato il delitto, "le aveva scritto fingendosi Carol di essere a Dubai, dove non poteva usare il telefono".

Lo stesso è accaduto all'ex compagno di Carol, padre di suo figlio. "Ha continuato a chiamarla, e si è insospettito il giorno del compleanno del piccolo, perché lei non mancava mai una videochiamata". Quando Carol Maltesi non è comparsa in videochiamata, "il padre del suo bambino ha pensato di andare al consolato, pensando che le fosse accaduto qualcosa".

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Davide Fontana e Carol Maltesi

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