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Martedì, 23 Aprile 2024
La sentenza / Catania

"Aria nelle vene dei pazienti, uccisi per 300 euro": condannato il barelliere dell'ambulanza della morte

Ergastolo per Davide Garofalo, 46 anni, a conclusione del processo di primo grado per omicidio aggravato ed estorsione aggravata dal metodo mafioso

La prima Corte d'assise di Catania ha condannato all'ergastolo Davide Garofalo, il barelliere di 46 anni accusato di avere ucciso tre persone tra il 2014 e il 2016. La sentenza è arrivata al termine del processo di primo grado per omicidio aggravato ed estorsione aggravata dal metodo mafioso scaturito dall'inchiesta sulla cosiddetta "ambulanza della morte". Secondo l'accusa, l'uomo avrebbe iniettato aria nelle vene di pazienti in gravi condizioni per causarne il decesso su ambulanze private. L'indagine era partita dopo un servizio de "Le Iene".

Davide Garofalo: condannato il barelliere dell'ambulanza della morte

La Procura, con il pm Andrea Bonono, aveva chiesto la condanna dell'imputato a trent'anni di reclusione. La tecnica, contestata dalla Procura di Catania, era quella di iniettare a pazienti terminali un'iniezione d'aria nelle vene nel tragitto su ambulanze private dall'ospedale a casa, procurando il loro decesso per embolia gassosa e sostenendo che erano morti per cause naturali.

Obiettivo guadagnare i 200-300 euro di "regalo" che la famiglia gli avrebbe dato per la vestizione della salma e dividerli poi con i clan mafiosi di Biancavilla e Adrano. Sul caso hanno indagato i carabinieri della compagnia di Paternò e del comando provinciale di Catania. Nell'ambito dello stesso procedimento è imputato, per un altro decesso, il barelliere Agatino Scalisi, ma il processo, che pure si celebra con il rito abbreviato, non è stato ancora definito.
 

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