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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Roma

Ucciso da un uomo al volante, Maria Grazia chiede giustizia per il figlio: “Ma non avrete il mio odio”

La madre di Davide Marasco, ucciso a Roma lo scorso 27 maggio, porta avanti una doppia battaglia: quella per avere giustizia per suo figlio ma anche quella per dire basta ai "fomentatori d'odio" che hanno speculato sulla nazionalità dell'investitore. L'intervista di RomaToday

Suo figlio Davide Marasco è morto lo scorso 27 maggio a Roma, travolto e ucciso da un’auto mentre si trovava a bordo di uno scooter. Alla guida c’era un 49enne di origini albanesi, che il prossimo 8 giugno andrà a processo. Maria Grazia Carta, insegnante precaria a Tor Bella Monaca da più di dieci anni, chiede giustizia per suo figlio, ma sta conducendo anche una seconda battaglia: quella contro chiunque intenda “cavalcare l’onda dell’odio” dopo quanto accaduto.

“A me non interessa la sua nazionalità, è un verme che deve pagare, sputare in faccia alla sua stessa immagine riflessa”, dice con rabbia Maria Grazia a Veronica Altimari di RomaToday. “Io però non sono in vendita, decido io come e quando onorare la memoria di mio figlio.  Ho saldi i miei valori, insegno ai miei ragazzi la necessità del non essere schiavi, ma liberi nel pensiero. E chi tocca Davide avrà le mani sporche del suo sangue”.

Ce l’ha con i “fomentatori d’odio”, che hanno sfruttato la sua tragedia. “Devono stare alla larga da me e dalla mia famiglia. Io so scegliere, e scelgo di lottare per avere giustizia per mio figlio e gli altri ragazzi morti in questo modo, ma non mi faccio strumentalizzare”, dice Maria Grazia. Il riferimento è al post pubblicato da Emanuele Licopodio, esponente della Lega in VI municipio, già membro del movimento fascista Azione Frontale, in cui si metteva in evidenza la nazionalità albanese dell’uomo che uccise Davide. Il tutto, pubblicando una foto di Davide insieme al figlio (senza nemmeno oscurargli il volto), di soli 9 anni e che in quel momento non aveva ancora appreso della morte di suo padre. “Un post rimasto lì, malgrado gli avessi chiesto di toglierlo”.

"Non avrete il mio odio": l'intervista alla madre di Davide su RomaToday

"Sono cresciuta con dei valori e sono saldi. Le istituzioni devono prendere posizione contro questi omicidi, troppo facile ridurre tutto ad una questione razziale”, conclude Maria Grazia, respingendo con forza ancora una volta qualsiasi tentativo di appropriarsi della vita e dei drammi delle persone a scopo politico.

Per la giornata di sabato 8 giugno, in occasione del compleanno di Davide, la famiglia ha organizzato un torneo di calcetto all'università Tor Vergata, dalle 17 alle 19, per ricordarlo.

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