rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024
Il caso / Mantova

È morto Giuseppe De Donno, sostenitore della cura del Covid col plasma iperimmune

L'ex primario, tra i simboli della lotta al Covid, si era dimesso dall'ospedale di Mantova ai primi giorni di giugno e dal 5 luglio scorso De Donno aveva iniziato la nuova attività di medico di base

Si sarebbe tolto la vita il medico mantovano Giuseppe De Donno, ex primario di Pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova e sostenitore della plasmaterapia contro il Covid, la controversa terapia che prevedeva l'infusione di sangue di contagiati dal coronavirus, opportunamente trattato, in altri pazienti infetti. La cura, nella quale erano riposte molte speranze nei primi mesi di pandemia quando non c'erano i vaccini, secondo gli studi si è rivelata scarsamente efficace. Stando a quanto riportato dalle agenzie, il pneumologo De Donno, che aveva 54 anni, è stato ritrovato senza vita oggi dai familiari nella sua casa di Eremo, frazione del Comune di Curtatone, dove viveva con la moglie Laura e due figli, Martina, consigliere comunale a Curtatone, e Edoardo.

L'ex primario, tra i simboli della lotta al Covid, si era dimesso dall'ospedale di Mantova ai primi giorni di giugno e dal 5 luglio scorso De Donno aveva iniziato la nuova attività di medico di base a Porto Mantovano. Restano da chiarire le dinamiche della vicenda, sulla quale indagano i carabinieri. Gli uomini del colonnello Antonello Minutoli, comandante provinciale dei carabinieri di Mantova, coordinati dalla Procura di Mantova stanno indagando per escludere eventuali responsabilità di terzi.

Sgomento il sindaco di Curtatone, Carlo Bottani, amico intimo del medico, che si fa interprete del sentimento di un'intera comunità sotto shock: "Giuseppe era una persona straordinaria - ha detto tra le lacrime -. Ho avuto il privilegio di essere al suo fianco nella prima fase del lockdown e ho visto quanto si è speso per i suoi pazienti. la storia lo ricorderà per il bene che ha fatto". La morte del medico ha lasciato tutti sgomenti perché non c'erano stati segnali che potessero far pensare a un gesto estremo: "Con l nuovo lavoro di medico di base - ricorda ancora il sindaco - l'avevamo visto felice della nuova opportunità. Io stesso lo avevo affiancato quando ai primi di giugno aveva annunciato che lasciava l'ospedale per dedicarsi alla medicina di base"

Diversi i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia dell'ex primario, tra cui quello del leader della Lega Matteo Salvini, il senatore leghista Simone Pillon e Red Ronnie, che lo ricorda su Facebook: ''Ricordo l'intervista che gli ho fatto quando è diventato un eroe salvando 58 malati terminali di Covid su 58 utilizzando il plasma dei donatori - ha detto -. Lo hanno attaccato e fatto fuggire dai radar. Il dottor Giuseppe De Donno, dopo aver salvato tante vite, è stato emarginato ed era tornato a fare il medico di base, oggi ha preso una corda e ha deciso di abbandonare questo pianeta, lui che ha salvato tante vite".

Che cosa è il plasma iperimmune

Pazienti Covid gravissimi, guariti in pochi giorni grazie alla trasfusione di plasma iperimmune estratto dal sangue donato volontariamente dalle persone che sono guarite dal Covid-19. Questa era la scommessa come aveva spiegato il professor Giuseppe De Donno nel corso di un'audizione in videoconferenza al Senato.

"Abbiamo deciso di utilizzare il plasma iperimmune di pazienti convalescenti in pazienti gravi, con una sindrome da distress respiratorio acuto del polmone, quindi pazienti che necessitavano di ventilazione meccanica e ossigenoterapia. Abbiamo arruolato 48 pazienti e l'outcom è soddisfacente: 46 sono guariti, e nella casistica mantovana sono guariti tutti, sono stati dimessi e sono a casa loro. Poi c'è il follow-up, io li sto rivedendo anche a controllo e non ci sono stati casi di recrudescenza o ricaduta". Va precisato che la plasmaferesi non è una cura per il coronavirus né un farmaco. Il plasma dei guariti, però, grazie alla presenza di anticorpi neutralizzanti, permetterebbe di trattare i pazienti Covid più gravi, prima che l'insufficienza respiratoria porti alla morte. 
Uno studio clinico randomizzato e controllato - promosso da Istituto superiore sanità e Agenzia italiana del farmaco Aifa, e coordinato dall'Iss - a cui hanno preso parte 487 pazienti tuttavia non ha evidenziato benefici "in termini di riduzione del rischio di peggioramento respiratorio o morte nei primi 30 giorni".

Il plasma convalescente non funziona contro il Covid (lo dicono Aifa e Iss)

De Donno era diventato il paladino delle “cure” per il Covid19 che tuttavia ad oggi non esistono. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

È morto Giuseppe De Donno, sostenitore della cura del Covid col plasma iperimmune

Today è in caricamento